Latina, Luciano Iannotta e la scalata ai salotti buoni:
prima Confartigianato, poi la Camera di Commercio

Latina, Luciano Iannotta e la scalata ai salotti buoni: prima Confartigianato, poi la Camera di Commercio
di Vittorio Buongiorno
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Domenica 20 Settembre 2020, 11:16 - Ultimo aggiornamento: 15:58

Una scalata ai salotti buoni dell'economia del Basso Lazio, l'economia che conta e che si appresta a far pesare l'unificazione delle Camere di commercio di Latina e Frosinone. Luciano Iannotta si preparava da tempo. Proprio nei mesi in cui veniva intercettato dagli inquirenti, nel 2018, si stava accreditando a livello provinciale come imprenditore rampante. Primo passo la nomina a presidente di Confartigianato.

L'imprenditore sonninese va avanti con un treno e si porta dentro l'associazione Nathan Altomare, che diventa repsonsabile per il nord pontino, Luigi De Gregoris, quello che per gli inquirenti è il suo prestanome, ma anche Pio Taiani, responsabile del settore Artistico: tutti arrestati nell'operazione Dirty Glass. Ma anche Michele Tecchia, napoletano, indagato nell'inchiesta. «Appare significativo rilevare - scrive di lui il gip Antonella Minunni - come a seguito della nomina a presidente della Confartigianato Latina, nel primo consiglio di amministrazione Iannotta inseriva nel consiglio direttivo Michele Tecchia, rafforzando sempre di più i rapporti con i Festa». Ovvero con gli imprenditori campani vicini a Pasquale Pirolo, braccio destro di Bardellino, che hanno investito centinaia di migliaia di euro di provenienza illecita nelle aziende riconducibili a Iannotta. Va specificato che tutti sono stati sospesi o perlomeno sono spariti, Iannotta compreso, dall'organigramma dell'associazione pubblicato sul sito.

Ma torniamo al 2018. Ignaro di quanto stanno raccogliendo su di lui la squadra mobile di Latina e la Direzione distrettuale antimafia continua a tessere la sua tela per sedersi ai tavoli che contano. Nel giugno scorso, il 9 per la precisione, piazza un altro colpo, diventando vicepresidente del Lazio di Confartigianato.
Ma il suo obiettivo è un altro. E lo ragginge il mese successivo quando, è il 16 luglio scorso, il governatore Nicola Zingaretti, firma il decreto del presidente della Regione Lazio (n. T00112) per la Costituzione del Consiglio della nuova Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Frosinone-Latina con cui nomina i nuovi componenti del neonato ente che mette insieme le imprese del Basso Lazio. Sono 33 nomi. C'è il meglio delle due economie. Giorgio Klingher, Paolo Marini, Silvio Rossignoli, Giovanni Acampora, Florindo Buffardi, Paolo Galante, Marcello Pigliacelli, Giovanni Turriziani, Efrem Romagnoli, tanto per fare qualche nome. E c'è anche lui. Luciano Iannotta. E' suo uno dei tre seggi del settore Artigianato ottenuto grazie alla presidenza di Confartigianato Latina e - come recita il decreto - con cinque organizzazioni designanti che si sono apparentate (Confcommercio Uapi Confartigianato Imprese Lt, Cna Latina, Federlazio, Confesercenti regionale del Lazio).
Iannotta non ha fatto mistero in questi mesi di puntare a un posto nella Giunta camerale. Invece il 16 settembre viene arrestato. E adesso? Cosa accadrà? Il decreto specifica che il Consiglio dura in carica cinque anni che decorrono dalla data dell'insediamento e i suoi componenti operano senza vincolo di mandato e possono essere rinnovati per due volte. La prima assemblea è fissata per il prossimo 7 ottobre e non è chiaro - ra che Iannotta è stato arrestato - cosa accadrà. L'imprenditore sonninese è stato sospeso dalla sua associazione, ma almeno teoricamente resterà in carica nella Cciia a meno di dimissioni. Un bel problema, non solo di immagine. La battaglia per la nomina del nuovo presidente della Camera di Commercio infatti è apertissima tra due schieramenti, è un testa a testa, e il voto o il non voto di Iannotta paradossalmente potrebbe essere decisivo.
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