Due sfide palpitanti, un batticuore irrefrenabile. Alla fine dei duelli, però, il sogno di Londra e di Madrid è diventato l’incubo di Parigi e di Dortmund. Il desiderio impossibile di
Mourinho si è realizzato così nella più delicata delle serate europee, la notte che probabilmente ha spalancato il sipario sulla stagione del
Chelsea. Il portoghese ha potuto liberare finalmente una gioia incontenibile, mentre il
Psg certo si rammaricherà a lungo per aver dilapidato un vantaggio consistente: l’assenza di
Ibrahimovic ha inciso eccome. Gli applausi convinti insomma se li è meritati
Mourinho, abile davvero nell’allestire una squadra equilibrata, nonostante i pericoli legati agli sbilanciamenti specie verso l’attacco. Bravo, dunque, il
Chelsea, che ha guadagnato l’accredito alle semifinali della Champions: aveva perso ampiamente la partita di andata (1-3) e, ieri sera, ha ribaltato il piano (2-0) a Stamford Bridge, sia pure vedendo il
Psg opporre una ferma resistenza. Una sofferenza indicibile, per la verità. La felicità inglese sarà comunque da condividere, almeno fino a stasera, solo con il
Real Madrid di
Ancelotti, quasi capace di gettare la qualificazione al vento (0-2) contro il
Borussia Dortmund dopo averlo steso (3-0) mercoledì scorso al Bernabeu. Che fatica. Gli spagnoli hanno quindi acciuffato la semifinale niente meno che per la quarta volta in serie: la «Decima» coppa adesso è lontana soltanto due passi. Certo, gli avversari saranno temibili a dir poco. E, oggi, ne conosceremo i nomi:
Atletico,
Barça,
Bayern o
Manchester Utd che siano. Nessuna squadra italiana, figurarsi, ma potremo tifare per un connazionale come
Ancelotti.
TRAVERSA DA OSCAR
Il tentativo di rimonta del
Chelsea, si è capito, si è dunque concretizzato nella cornice di Londra, sotto lo sguardo, fra l’altro, di Erick
Thohir e di Nicolas
Sarkozy, supporter parigino. I Blues hanno armato un contrassalto efficace e hanno indovinato il guizzo decisivo in extremis. Schürrle ha sbloccato il risultato alla mezz’ora e ha centrato la traversa, presto imitato da
Oscar,
Lampard ha saggiato i riflessi di
Sirigu e
Cahill ha sprecato un’occasione d’oro. Il
Psg, privo di
Ibrahimovic, ha cercato di resistere ma si è dovuto arrendere al subentrato
Demba Ba, implacabile davanti a
Sirigu. «Che culo!», la sincerità di
Mourinho, in diretta tv e in italiano, a fine gara. «Godiamoci il momento, senza pensare al
Real» ha chiarito il portoghese
SFORTUNA MKHITARYAN
Sul versante tedesco, il
Borussia Dortmund ha sfiorato l’impresa contro il
Real Madrid, fiaccato dall’assenza di
Ronaldo e subito sfortunato nel fallire un rigore con
Di Maria: insuperabile
Weidenfeller.
Reus, allora, ha preso a dialogare col rientrante
Lewandowski e ha spaventato gli spagnoli firmando una doppietta prima dell’intervallo. Mille opportunità nella ripresa: e
Mkhitaryan ha centrato anche il palo. Strepitoso
Casillas.