Se ne è andato in silenzio, lasciando nella comunità sandonatese un grande vuoto. E' morto nella notte, prima che spuntasse il sole, Carlo Rufo, vicesindaco di San Donato Val di Comino e vicepresidente del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Aveva 54 anni. Ha lottato a lungo, con tutte le proprie forze, contro la malattia che lo aveva colpito tempo fa.
La notizia della sua scomparsa si è subito diffusa nel paese e nei centri limitrofi della Valle, suscitando grande dolore e commozione.
Si faceva chiamare “Compagno” per la sua lunga militanza nei partiti della sinistra: da Rc prima ad Articolo 1 dopo. Al di là dell'appartenenza partitica e delle ideologie, a caratterizzarne l'esperienza politica è stato quel tratto distintivo oggi assai infrequente: la grande disponibilità e cordialità verso i cittadini e anche verso gli avversari che di volta in volta incontrava sulla scena amministrativa.
Eletto in Consiglio cinque volte consecutive e sul secondo scranno del Comune da nove anni, Rufo era un uomo di rara umanità e sensibilità. Sempre pronto ad andare incontro alle esigenze degli abitanti, anche di chi non lo aveva votato, e, soprattutto, a risolvere i loro problemi. Il suo grande impegno pubblico e l'instancabile dedizione a servizio del suo paese ne hanno contraddistinto la vita amministrativa, merito riconosciuto dalla collettività intera, che gli ha sempre tributato un ampio consenso elettorale.
“Chi ha compagni non muore mai, ciao Carlè” ha scritto sui social il sindaco Enrico Pittiglio, che ha proclamato il lutto cittadino. La salma giungerà domani alle 10.30 nell'aula consiliare per l'omaggio a un amministratore benvoluto e stimato.
I funerali saranno celebrati domani, 2 luglio, alle 16, nella chiesa del Convento.