Ciclabili nuove già rovinate e le vecchie sono un ricordo

Ciclabili nuove già rovinate e le vecchie sono un ricordo
di Gianpaolo Russo
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Lunedì 12 Giugno 2023, 08:41

Prima si realizzano e si spendono soldi pubblici, poi si abbandonano. Le piste ciclabili fin qui realizzate a Frosinone già versano in condizioni di degrado. Il viaggio de Il Messaggero non può che partire dalla ciclabile di via Marittima.

Ha appena 10 mesi di vita, ma la ciclabile inaugurata dalla giunta Mastrangeli che unisce la zona del Matusa alla stazione già non se la passa benone. Complici gli assurdi lavori di scavo realizzati per far passare i cavi della fibra ottica (con buona pace di chi dovrebbe controllare), la pista è stata rovinata e distrutta in diversi punti in particolare nel tratto di via Marittima che va dall'incrocio con viale Europa a quello con piazza Caduti di via Fani. I lavori, oltre a rovinare la pista, hanno lasciato buche e disconnessioni. Alcuni cordoli gialli che separano la corsia riservata alle due ruote dalla corsie per le auto si sono mossi dalla sede originaria mentre il senso unico di marcia istituito in direzione stazione non lo rispetta nessuno: così quando si incrociano due bici che marciano in direzione opposta, vista la ristrettezza della corsia, il rischio che i ciclisti si scontrino è elevatissimo. Nel tratto di via Don Minzoni alcuni paletti di delimitazione della pista sono stati divelti e nessuno ovviamente li ha rimessi a posto. 

STAZIONE- STADIO STIRPE

È stata l'ultima ciclabile inaugurata dalla giunta Ottaviani a ridosso delle ultime elezioni ed inaugurata in piena campagna elettorale alla presenza del ministro Salvini. È forse quella che ha lo stato conservativo migliore eppure percorrendola in via Licino Refice ci sono alcuni segnali della ciclabile già piegati e alcuni paletti già divelti i cui bulloni sono fuoriusciti dalla sede stradale creando anche qualche pericolo per chi vi passa vicino.

SELVA PIANA

Realizzata già da qualche anno parte dal giardino posto a cavallo tra Corso Volsci e viale Spagna, attraversa Corso Francia, prosegue per viale Austria e termina nel parcheggio della Questura in via Vado del Tufo. Ebbene nel tratto del giardino la pista oltre ad essere completamente sporca, tanto che a stento si riconosce il fondo d'asfalto, in alcuni tratti le radici delle piante hanno generato dossi pericolosi per i ciclisti. In viale Austria, invece, la ciclabile si divide su entrambi i lati della carreggiata con direzioni di marcia differenti. Peccato che il fondo rosso si sia già talmente usurato che non è neppure riconoscibile ed alcune auto oramai ci parcheggiano sopra rendendola, di fatto, completamente inutile. A ricordare che lì c'era una pista dedicata alle due ruote sono rimasti solo i cartelli verticali.

CAVONI

Realizzata ai tempi della giunta Marini oramai è quasi irriconoscibile e sembra solo il prolungamento di un marciapiede qualsiasi. Il fondo è rovinato in più punti costellato da aiuole e verde incolto. Si tratta di poche decine di metri di ciclabile mal tenuti con la presenza di una stazione di bici che ricorda il progetto del bike sharing mai funzionato e segnale dell'ennesimo sperpero di denaro pubblico.

LE NUOVE IN CORSO

In questi giorni, oltre alla ciclabile stazione-Matusa sospesa dopo le proteste dei cittadini per l'eccessivo restringimento della sede stradale e i problemi legati al traffico, si stanno realizzando nuove ciclabili in Corso Francia, via Portogallo e viale Europa. La speranza è che, tra qualche anno, non finiscano come le altre. Realizzare opere pubbliche a Frosinone è difficile ma quando ci si riesce si dovrebbe essere in grado anche di mantenerle in un buono stato conservativo. Obiettivo che si ottiene con una manutenzione costante e puntuale. Che non c'è. Gianpaolo Russo
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