Ciclabili troppo pericolose a Roma, il piano del Campidoglio: corsie più larghe e cordoli

I consiglieri: «Non facciamo le piste con gli stessi errori della Raggi»

Ciclabili troppo pericolose a Roma, il piano del Campidoglio: corsie più larghe e cordoli
di Francesco Pacifico
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Giovedì 15 Giugno 2023, 07:16 - Ultimo aggiornamento: 07:19

«Se non abbandoniamo la direzione tracciata da Virginia Raggi, sulle ciclabili rischiamo di finire travolti come è accaduto con la futura Ztl Fascia verde. La gente è imbufalita». Vertice di maggioranza acceso martedì sera con il sindaco Roberto Gualtieri su questo tema: infatti crescono nel centrosinistra capitolino i malumori sulle bike-lane volute dalla precedente giunta e che l'attuale amministrazione sta portando avanti. Sono quelle che in molte zone - Gregorio VII, Pineta Sacchetti, Prenestino e Tuscolano - hanno visto ridurre le carreggiate stradali e aumentare il traffico. Tanto che in Campidoglio prende forma l'idea di uno stop - ma solo per rivedere il progetto - alla costruzione della corsia sull'Ostiense, i cui lavori sono partiti ad aprile. Come detto, 48 ore fa si è avuta una riunione durante la quale alcuni consiglieri del centrosinistra (tra gli altri, erano presenti il presidente della commissione Trasporti, Giovanni Zannola, la capogruppo dem Valeria Baglio, quelli dei verdi Ferdinando Bonessio, di Sinistra civica ecologista, Alessandro Luparelli o di Demos, Paolo Ciani e l'esponente della Civica, Tommaso Amodeo) hanno chiesto al sindaco e all'assessore alla Mobilità, Eugenio Patanè, di cambiare strategia.

 

Da un lato, serve realizzare le modifiche promesse già in campagna elettorale per esempio all'Aurelio o al Tuscolano; dall'altro, di non fare più bike-lane provvisorie come quelle autorizzate dalla maggioranza grillina, ma corsie con una larghezza regolamentare, protette da cordoli e illuminate, in percorsi dove non si registrano restringimenti della carreggiata o la presenza di cassonetti.

Anche spostandole sui marciapiedi oppure limitando il numero dei parcheggi. A Gregorio VII, per esempio, sono state mantenute su ogni lato le file degli stalli di sosta, rendendo l'arteria ancora più trafficata.

PIÙ CORAGGIO

I consiglieri hanno ripetuto più o meno gli stessi ragionamenti. In primo luogo tutti hanno scandito: «Non facciamo le ciclabili come le hanno fatte i grillini. Cioè male e creando soltanto disagi ai cittadini». Oppure: «Dobbiamo avere più coraggio, guardando a nuove soluzioni sulla viabilità, anche sfruttando i progetti di riqualificazioni finanziati in molti quartieri con i fondi del Giubileo o del Pnrr».

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E ancora: «Spendiamo 300mila euro ogni chilometro per tracciati dove la sicurezza è minima, con il risultato che sulla Tuscolana si è solo creato più traffico e i ciclisti rischiano la vita per le curve a gomito o perché si ritrovano i cassonetti davanti. Dobbiamo coinvolgere maggiormente i comitati dei residenti». Da registrare poi che quasi tutti hanno chiesto di rivedere il piano per la pista sull'Ostiense tra le fermate della metro di San Paolo e di Piramide: a lamentarsi non sono soltanto i residenti, ma anche i titolari dei locali, che hanno tavolini in strada. Al riguardo Gualtieri, ieri ha suggerito di inserire il progetto nella più ampia di riqualificazione del quartiere (che vede la progettazione di boulevard) per trovare soluzioni alternative che non scontentino nessuno. In quest'ottica si guarda a un breve stop dei lavori in corso dall'aprile scorso per fare migliorie. Il sindaco ha anche sollecitato di avviare il restyling delle piste che hanno registrato più problemi, però ha ricordato a tutti i partecipanti che è altrettanto importante «non perdere i fondi già finanziati». Vanno però utilizzati in modo migliore, «rigenerando l'intera area stradale».
Più in generale, i componenti del centrosinistra capitolino fanno sapere di essere favorevoli alle bike-lane, ma accusano l'assessore ai Trasporti di «avere seguito troppo pedissequamente i progetti lasciati in eredità dalla precedente amministrazione». Patané, dal canto suo, ha replicato che è molto complicato modificare le ciclabili già costruite o approvate: bisogna riaprire le conferenze di servizio per autorizzare le modifiche, si rischia il danno erariale se si eliminano infrastrutture finanziate con fondi pubblici e, soprattutto, si rischiano di perdere le risorse concesse, molte attraverso fondi europei. Detto questo, lo stesso assessore, da mesi, è protagonista di un braccio di ferro con i suoi uffici per sbloccare i lavori per migliorare le piste su Tuscolana e Gregorio VII.
 

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