A tutto teatro nella Tuscia viterbese nel segno di Totò e di Agatha Christie

Totò "pazzariello"
di Carlo Maria Ponzi
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Venerdì 17 Febbraio 2023, 05:55 - Ultimo aggiornamento: 14:42

Venerdì 17 particolarmente succulento in quanto a offerte teatrali, nel segno di Totò e di Agatha Christie.

“Il Piccolo Principe… in arte Totò”: è il titolo dello spettacolo scritto e diretto da Antonio Grosso (anche nel ruolo di interprete insieme ad Antonello Pascale) in scena al Teatro Francigena di Capranica, alle ore 21. E’ il racconto delle vicende della vita giovanile di uno dei più grandi attori e maestri della comicità internazionale che Napoli abbia mai partorito: Antonio De Curtis, in arte Totò.

«Immersi in un'atmosfera surreale – spiega Grosso -  la commedia narra le vicissitudini che l’attore partenopeo ha dovuto affrontare prima di arrivare al grande successo ed essere riconosciuto a livello nazionale come il vero e proprio “Principe della risata». Grosso e Pascale interpretano i diversi personaggi che Totò incontra sul suo cammino: dagli amici, ai parenti, dal popolo che anima le strade del famoso quartiere Sanità dove lui stesso è cresciuto, agli amori e le delusioni, passando poi per gli artisti che ha conosciuto, gli impresari teatrali ed i commilitoni con cui è partito soldato per servire la patria. «Si tratta di un lavoro originale – conclude Grosso - perché per la prima volta si porta in scena un periodo della vita di Totò, non conosciuto al grande pubblico»  

Al Teatro Padovani di Montalto di Castro, alle ore 21, Lodo Guenzi è il protagonista di “Trappola per Topi” di Agatha Christie; la regia è di Giorgio Gallione, la traduzione e l’adattamento di Edoardo Erba.

Il 25 novembre 1952, all’Ambassadors Theatre di Londra andava in scena per la prima volta il testo della più prolifica scrittrice di romanzi polizieschi. «Da allora – sottolinea il regista - per 70 anni ininterrottamente, il sipario si è alzato su questa commedia “gialla” senza tempo e di straordinaria efficacia scenica.

Ed ora tocca a noi. Non è consueto per me, spesso regista drammaturgo in proprio, misurarmi con un classico della letteratura teatrale. Certo da interpretare, ma da servire e rispettare. Ma non ho avuto dubbi ad accettare. Perché “Trappola per topi” ha un plot ferreo ed incalzante, è impregnata di suspense ed ironia, ed è abitata da creature bizzarre ed ambigue».

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