Morti in mare, l'amica: «Non riesco a credere che sia stato un semplice incidente»

Il luogo della tragedia
di Maria Letizia Riganelli
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Domenica 24 Marzo 2024, 05:20
«Non riesco a credere che sia stato un semplice incidente a portare via Emiliano, sono convinta che quella notte in mare sia successo qualcosa di diverso. Anche se non ho nessuna certezza per poterlo dire». 
Mara Bonucci, imprenditrice di Viterbo, conosceva Emiliano Brinchi da 35 anni. Un’amicizia nata sul posto di lavoro. Brinchi è morto la notte tra martedì e mercoledì scorso insieme all’amico Roberto D’Ascenzi. I due erano usciti a pesca a Montalto di Castro e la mattina successiva sono stati trovati cadavere sulla spiaggia. I corpi a un chilometro e mezza di distanza l’uno dall’altro, adagiati davanti a noti stabilimenti marittimi. Avevano ancora addosso le salopette da pesca e gli stivaloni. Come se qualcosa li avesse sorpresi all’improvviso e non siano riusciti a disfarsi nemmeno degli stivali prima di arrivare in acqua. 
«Emiliano - dice ancora Mara Bonucci - era un uomo di quelli che hanno sempre il sorriso sulle labbra, disponibile e allegro. Me lo ricordo quando entrava in negozio sempre con la battuta pronta e la voglia di stare insieme. Non riesco a credere che sia morto così, quando mi hanno dato la notizia è stato uno shock e un grandissimo dolore. Amava la pesca e la caccia, ma soprattutto stare in compagnia. Gli piaceva andare a pesca per poi cucinare con gli amici. E quello che so per certo è che lui non era un incosciente o uno sprovveduto. Non avrebbe fatto qualcosa di pericoloso. Sapeva nuotare, era di Capodimonte dove aveva anche una barchetta, per questo mi risulta difficile pensare a un semplice incidente di pesca. Tra l’altro conoscevano benissimo quella zona. Deve essere successo qualcos’altro». 
Sulla morte dei due amici pescatori di Montalto di Castro e Capodimonte la procura di Civitavecchia ha aperto un fascicolo per omicidio colposo al momento contro ignoti, un atto dovuto per permettere agli investigatori di fare tutti gli accertamenti del caso, ma soprattutto un atto che dia presto certezze. Perché su quella morte il mistero resta fitto. E l’ipotesi di una collisione con un altro natante non è affatto esclusa. Anzi, gli inquirenti stanno lavorando proprio su questa pista, esattamente come ha chiesto anche l’avvocato Angelo Di Silvio, nominato dai familiari delle vittime, che non si danno pace per una morte inspiegabile.
Quella notte a Montalto di Castro il mare era calmo, ma la nebbia per diverse ore ha reso quella lingua di acqua e sabbia una bolla inaccessibile. E proprio in quel frangente che Brinchi e D’Ascenzi sono caduti in acqua e morti annegati. 
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