Un lungo ponte tra etruschi Papi e ceramiche medievali

Viterbo
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Venerdì 26 Aprile 2024, 09:13

GLI ITINERARI

Grazie al ponte del 25 Aprile riflettori accesi sulla Città dei Papi, con la possibilità di passeggiare tra reperti etruschi, pontefici, ceramiche medievali e rinascimentali. Prima tappa: il museo archeologico nazionale della Rocca Albornoz che ospita una ricca raccolta di reperti risalenti ai secoli VII-VI a.C. provenienti da due dei più significativi abitati etruschi: San Giovenale e Acquarossa. Ma l'esposizione comprende anche reperti provenienti da Ferento e Musarna (centro dell'Etruria interna frequentato sin dalla preistoria) e dalle necropoli rupestri di Barbarano, Blera, Norchia e Castel d'Asso, nonché il corredo proveniente dalla Tomba della Biga di Ischia di Castro, risalente alla fine del VI secolo a.C. e appartenuto ad una donna etrusca di alto rango. Seconda tappa: il Museo dei Portici di piazza del Comune vale una sosta prolungata per poter ammirare (e meditare) su due capolavori dell'arte figurativa di tutti i tempi: le tavole di Sebastiano Luciani, ovvero Sebastiano del Piombo: la Flagellazione (1525) e la Pietà (1512-1516).
Terza tappa: il Museo dei Colle del duomo che racconta l'epopea di Viterbo città pontificia tra il XII e il XIII secolo. La visita proposta dalla soc. Archeoares comprende la Loggia delle benedizioni (più nota come Loggia dei Papi) eretta nel 1267 e caratterizzata da una serie di archi ogivali trilobati che costituiscono la scena di piazza San Lorenzo; l'Aula del Conclave, più lungo della storia della durata di ben 33 mesi; la Sala Gualterio, interamente affrescata e caratterizzata, in particolare, dalla presenza dello stemma di papa Clemente VIII (1592-1605). All'interno del Museo, la sezione archeologica e storico-artistica. Quarta tappa: il Museo della ceramica medievale e rinascimentale ospitato a Palazzo Brugiotti (via Cavour 67), sede della Fondazione Carivit, dove sono state ordinate le collezioni che ripercorrono le differenti tipologie di ceramica in uso a Viterbo e negli altri centri dell'alto Lazio tra la fine del XII ed il XVII secolo.
Ma il Museo, fino al primo maggio, lascia spazio a 17esima edizione del concorso di artigianato artistico "De Natura: forme e colori nella terra di Tuscia" il cui obiettivo è stimolare una riflessione sull'importanza di valorizzare l'artigianalità nell'era dell'intelligenza artificiale; orari: 10-13/15,30-18,30 Quinta tappa: il quartiere medievale di San Pellegrino che offre un colpo d'occhio straordinario sulla Viterbo dei suoi secoli d'oro, allorquando assunse al rango di città d'Europa grazie alla presenza della corte pontificia. Che prese possesso della città quale sede di cinque conclavi: il primo nel 1261, alla morte di Alessando IV; il secondo - quello "lunghissimo" che comportò lo scoperchiamento del palazzo - dal 1268 al 1271, alla morte di Clemente IV; il terzo si ebbe nel 1276, alla morte di Adriano V; il quarto l'anno seguente, alla morte di Giovanni XXI, l'unico papa portoghese della storia; il quinto nel biennio 1280-1281, alla morte di Martino IV.
Carlo Maria Ponzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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