Rifiuti, in Regione addio agli Egato e scontro sulla discarica di Viterbo

Rifiuti, in Regione addio agli Egato e scontro sulla discarica di Viterbo
di Simone Lupino
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Venerdì 10 Novembre 2023, 09:55 - Ultimo aggiornamento: 19:15

Addio tra le polemiche in consiglio regionale agli Egato, gli enti che si sarebbero dovuti occupare della gestione integrata dei rifiuti nei cinque ambiti territoriali ottimali (Ato) individuati dal piano dei rifiuti del 2020. La proposta di abrogazione è stata approvata con 29 voti favorevoli e 13 contrari. Lo scontro ha riguardato anche la discarica di Viterbo e gli scenari che si aprirebbero per il capoluogo della Tuscia e per tutto il Lazio in caso di no all’autorizzazione all’ampliamento, alla luce proprio dell’abolizione degli Egato.


Per la maggioranza del governatore Rocca si trattava solo di inutili “carrozzoni”, che non avrebbero aiutato il Lazio a uscire dalla crisi dei rifiuti. Lo ha ribadito nel suo intervento il capogruppo di Fratelli d’Italia Daniele Sabatini. Gli Egato furono regolamentati con una legge approvata a luglio 2022, tra gli ultimi atti della precedente legislatura. Per Sabatini all'epoca si potevano fare scelte “più incisive, veloci ed efficaci”. Dai banchi dell'opposizione, invece, il consigliere del Partito democratico ed ex assessore al ciclo dei rifiuti della giunta Pd-Movimento 5 stelle, Massimiliano Valeriani, ha bollato la cancellazione degli Egato come “un errore, trattandosi dell’unico strumento che provava a responsabilizzare gli enti locali e i comuni a fare quello che devono fare”. Ossia, l’individuazione dei siti dove realizzare gli impianti di smaltimento.


Lo scontro come detto si è spostato sulla discarica di Viterbo. “Che succede tra qualche settimana se l’impianto di Viterbo che è l’unico in funzione non viene ampliato? Ve lo siete posto il problema?”, ha domandato sempre Valeriani. “Oggi l’unico impianto di smaltimento in esercizio nel Lazio è quello di Viterbo che è quasi esaurito, c’è una conferenza dei servizi aperta e c’è un parere negativo della soprintendenza. Presumo, anche se non lo do per certo, che questo parere condizionerà l’esito della conferenza dei servizi. Che succede il giorno dopo? Nessuna provincia ha un impianto. Chi prende la decisione di realizzare gli impianti laddove servono”.
“Se Viterbo è attualmente la discarica del Lazio è perché qualcuno ce l’ha fatta diventare”, ha risposto Sabatini ricordando a tutti la situazione che l’attuale maggioranza ha ereditato dopo la vittoria delle elezioni e “i dieci anni di amministrazione Zingaretti". “La notizia è che il 12 e il 13 febbraio Viterbo era già la discarica del Lazio”, ha aggiunto il capogruppo FdI.

L'abolizione degli Egato "è il primo passo per sistemare alcune storture facilmente rilevabili da chiunque".


“Per noi rimane importantissimo il tema dell’autosufficienza dei territori, dell’incremento degli impianti, della possibilità trovare insieme le soluzioni - ha detto l’assessore Fabrizio Ghera - però non ci si può chiedere di lasciare  gli Egato”. Strutture troppo costose da tenere  in piedi, “tra presidenti e consigli direttivi”. L’unico che si era insediato, quello di Frosinone, era stato subito azzerato dalla giunta Rocca. “Giusto non chiedere ai nostri  corregionali questo sacrificio economico”.


Ghera ha poi annunciato che la giunta "ha dato mandato agli uffici di iniziare a elaborare il nuovo piano rifiuti. Il testo avrà bisogno di tempi mediamente lunghi, ci sarà la possibilità di confrontarci tranquillamente con gli enti locali, le forze politiche, i consiglieri,  i sindacati, ii cittadini, comitati”. Sicuramente il nuovo piano rifiuti non vedrà la luce prima dell'ultima conferenza dei servizi sull'ampliamento della discarica del Lazio. Bocciato l’emendamento proposto del consigliere Salvatore La Penna (Pd) “di sospendere gli iter autorizzatori in corso in attesa della presentazione del nuovo piano”.

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