Mazzola, addio al veleno: «Pd spaccato, i Mori sono miopia politica: ci hanno fatto perdere Tarquinia e Montefiascone»

Mazzola, addio al veleno: «Pd spaccato, i Mori sono miopia politica: ci hanno fatto perdere Tarquinia e Montefiascone»
di Massimo Chiaravalli
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Martedì 27 Giugno 2017, 15:13
Un addio al veleno, ma con la convinzione che di più proprio non si poteva fare. Mauro Mazzola da ieri non è più presidente della Provincia, le carezze però non sono per tutti gli alleati. Anzi, ce n’è uno che proprio non gli va giù: «Con questa storia dei Mori continuiamo a perdere città importanti. E’ miopia politica». A proposito, per il suo successore non voterà più il 30 luglio: se ne riparla il 17 settembre, dopo Santa Rosa.

C’è stata la riforma Delrio, che ha azzoppato l’ente e che Mazzola non ha mai mandato giù. Non il referendum del 4 dicembre è vero che non è passata, intanto però i fondi non ci sono più. «E il governo – dice – non ci ha dato risposte». In più c’è il suo partito, il Pd, la cui spaccatura interna «è stata accentuata dai Moderati e riformisti». Ecco, qui partono i fendenti. «A Viterbo sono tutti abituati a sentire il capobastone, si media su tutto. E con questa storia dei Mori si continuano a perdere città importanti. Si vedano Montefiascone e Tarquinia. Qui al primo turno unendo i voti siamo arrivati al 34 per cento, ma presentandoci uniti si sa che la gente ci avrebbe votato di più e magari saremmo arrivati al ballottaggio al 40 per cento, con grandi possibilità di vittoria. E’ questa la miopia». Fioroni prenda nota, il destinatario è lui.

Soddisfatto del lavoro svolto? «Molto, guardando ciò che abbiamo realizzato. Che ho realizzato. Anche se sono stato messo in difficoltà più volte – continua Mazzola - perché mi hanno mandato spesso deserto il consiglio. Ma non mi sono mai piegato alla logica del “contrattare tutto”. Abbiamo fatto, ho fatto il massimo che si poteva fare alle attuali condizioni». Il punto più qualificante portato a casa? «Abbiamo recuperato alcuni immobili, tra cui due scuole. E poi nelle gare abbiamo riportato il metodo della trasparenza». Ora in Provincia cosa succederà? «Si andrà al voto il 17 settembre, perché qualcuno ha voluto unificare le elezioni di presidente e consiglio. Hanno voluto aspettare di più per organizzarsi meglio: facciano pure». Insomma, la data su cui ci si era accordati, il 30 luglio, è saltata. E adesso bisognerà vedere che effetto avrà su palazzo dei Priori, con Quintarelli papabile assessore dopo il voto, ora slittato.

Titoli di coda e ringraziamenti: «A tutto il personale che si è prodigato per fa sì che la macchina amministrativa potesse comunque andare avanti – conclude Mazzola - nonostante le tante criticità che caratterizzano un momento di transizione aggravato da un vuoto normativo oramai insostenibile. Un ringraziamento particolare va al segretario generale Daniela Natale, e ai dirigenti Franco Fainelli, Ernesto Dello Vicario e Mauro Gianlorenzo».
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