Caos asili nido, «incongrenze tra delibera e determina, rischio ricorsi: revocate tutto, pure le deleghe all'assessore»

L’incontro con gli operatori del settore non ha fugato i dubbi, Sberna (FdI) chiede la testa di Notaristefano: «Non resta che questo»

Caos asili nido, «incongrenze tra delibera e determina, rischio ricorsi: revocate tutto, pure le deleghe all'assessore»
di Massimo Chiaravalli
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Martedì 27 Giugno 2023, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 28 Giugno, 17:37

«Revocate la delibera e l’avviso. E pure le deleghe all’assessore». Asili nido, il redde rationem è servito. Dopo settimane di protesta, stamattina nella sala d’Ercole ci sarà spazio per le interrogazioni. E non è difficile pensare che sarà l’argomento più gettonato. Intanto Antonella Sberna (FdI) fornisce un assaggio della discussione, andando subito al sodo.

Addio alle convenzioni, rimborsi diretti alle famiglie: questo il casus belli sul sistema educativo 0-3 anni. Punto primo: «La determina del dirigente contraddice l’atto politico della giunta - dice Sberna - si rischia quindi anche di essere passibili di ricorsi. C’è un’incongruenza formale tra gli atti di indirizzo della giunta e quelli amministrativi della parte tecnica. C’è irresponsabilità e non conoscenza del servizio, altrimenti non sarebbero state fatte queste scelte. Invitiamo l’assessore Notaristefano a riferire in commissione e in consiglio. Non si conosce neanche l’entità del rimborso: quanto è? Poi vedremo. Ma non si fa un avviso basato sul poi vedremo».

Punto secondo, politico, pesante. «Non è bastato l’incontro di sabato pomeriggio per sedare la protesta degli asili nido, delle educatrici e delle famiglie. Ciò che sembra essere emerso è solo ulteriore confusione, pressappochismo e incompetenza che sindaca e assessora non sono riuscite ad evitare all’incalzare delle domande da parte dei genitori dei bimbi degli asili convenzionati e da parte delle educatrici, preoccupate per il loro futuro e per il futuro del servizio». Alla luce di questo, l’affondo: «Non restano che due sole ultime scelte per l’amministrazione: revocare prima che sia troppo tardi la delibera (e il relativo avviso) - continua Sberna - oppure revocare le deleghe all’assessore ai servizi sociali per manifesta incapacità e, contestualmente, revocare comunque delibera e avviso».

Anche la Lega, con Andrea Micci, chiede conto sulla situazione. «L’assessore Notaristefano venga immediatamente a riferire in consiglio comunale su quello che sta facendo degli asili nido e, soprattutto, chiarisca al più presto i numeri e gli elementi che ha portato a supporto della deliberazione di giunta per spazzare via il meccanismo delle convenzioni e mettere in piedi una Babele che è sotto gli occhi di tutti, in cui non si comprende più nulla».

Anche dai verdi piovono accuse politiche. «Ancora una volta l’amministrazione Frontini salta a piedi pari la discussione in commissione e in consiglio, e nel chiuso delle stanze dei bottoni con la ristretta cerchia dei suoi assessori, partorisce una rivoluzione del sistema di asili nido che rischia di mandare in tilt tutto il circuito educativo da zero a tre anni. C’è una situazione gravissima e di grande preoccupazione: Frontini e Notaristefano - commenta Micci - hanno passato un colpo di spugna su quello che già c’era e funzionava, lasciando solo caos e confusione».

Un’ultimo passaggio il leghista lo riserva al gruppone che supporta la giunta in aula. «Chiediamo alla maggioranza di Viterbo 2020 se è a conoscenza e se concorda con quello che si sta facendo su asili nido, lavoratori e famiglie. Ma fin quando il consiglio continuerà ad essere condannato al ruolo di comparsa da un sindaco solito assumere decisioni tra lei e i pochi intimi della sua giunta, senza alcun confronto aperto e sereno con tutti i consiglieri di maggioranza e opposizione, non ci saranno né trasparenza, né quella partecipazione».

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