Spoleto, corsa dei vaporetti. Parlano gli squalificati: «È stata un'ingiustizia»

Spoleto, corsa dei vaporetti. Parlano gli squalificati: «È stata un'ingiustizia»
di Ilaria Bosi
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Mercoledì 21 Giugno 2023, 11:59
SPOLETO Squalificati dopo la finale alla 57sima Corsa dei Vaporetti, Lorenzo Gelmetti e Francesco Fogliani non ci stanno. E all’indomani della comunicazione ufficiale degli organizzatori, che hanno motivato il provvedimento per «comportamento antisportivo e non aderente ai principi del regolamento» di quelli che erano stati i vincitori della categoria cadetta, esprimono tutta la loro amarezza. A parlare per l’equipaggio 21 è Lorenzo, ferito non tanto per la squalifica in sé, ma per il fatto di essere stato tacciato come «antisportivo». «Non c’è stato alcun camuffamento – chiarisce – ci siamo scambiati la maglia solo per una questione scaramantica». Gelmetti racconta che il suo collega, iscritto come spingitore, nelle eliminatorie di sabato si è infortunato a un piede e per questo motivo la domenica mattina, durante i sedicesimi e gli ottavi di finale, i due concorrenti si sono scambiati di ruolo: l’infortunato si è messo alla guida del vaporetto, mentre Gelmetti si è improvvisato spingitore. «Tutto è avvenuto alla luce del sole – spiega Gelmetti – non indossavamo né passamontagna né caschi integrali, tanto che sono stati proprio gli organizzatori, una volta superati gli ottavi di finale, a dirci che avremmo dovuto ripristinare i ruoli per andare avanti». La differenza, a livello procedurale, sta nella tipologia del certificato medico da presentare al momento dell’iscrizione: lo spingitore deve infatti avere una certificazione agonistica, mentre per il guidatore ne basta una che attesti la «sana e robusta costituzione». «Ho fatto presente – spiega Gelmetti – che non ero nella disponibilità immediata di quello agonistico, che comunque è in mio possesso. Ho quindi detto che l’avrei depositato l’indomani. Ci hanno consentito di procedere ai quarti di finale, poi alla semifinale e infine alla finale. E, in quelle fasi decisive, abbiamo ripristinato i ruoli originari: io guidatore e Francesco spingitore. Nonostante l’infortunio del mio compagno, abbiamo fatto un’ottima gara, che è andata oltre le aspettative, e per questo la vittoria ha avuto ancora di più il sapore dell’impresa. Abbiamo festeggiato per venti minuti, poi ci hanno comunicato la squalifica, che per noi è stata una doccia fredda. Ci siamo chiesti: se volevano essere così zelanti, perché non ci hanno fermato prima per quello che consideravamo eventualmente solo un vizio di forma? Perché farci proseguire fino alla vittoria finale e poi punirci per un episodio riconducibile sono a due discese della mattina?». Lorenzo – ribadendo la natura di divertimento che per lui e il suo amico ha la Corsa («ci siamo allenati per un anno!») – pur esprimendo dubbi sul regolamento, assicura: «Quello che proprio non digeriamo è essere stati definiti antisportivi e per questo abbiamo presentato una contestazione agli organizzatori, che peraltro conosciamo da una vita».
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