"Terramata, terramara". In uscita il libro postumo di Carlo Romildo, scrittore e artista che ha scolpito nel legno il XIX e il XX secolo.

"Terramata, terramara". In uscita il libro postumo di Carlo Romildo, scrittore e artista che ha scolpito nel legno il XIX e il XX secolo.
di Francesca Tomassini
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Venerdì 24 Luglio 2020, 18:15
AMELIA Tre settimane ai cento. Mancava tanto così al traguardo del secolo per Carlo Romildo, l'artista scrittore che con in tasca una licenza elementare (la quinta l'aveva conquistata alle serali ndr) ha trasformato la propria vita in un percorso artistico che continua anche dopo di lui. Scomparso lo scorso 15 aprile, a 99 anni, Romildo con il suo vissuto e la sua arte è entrato a pieno titolo nella storia della città. 
"Papà - ricordano i figli Beniamino, Sandro ed Enzo - era determinato a non arrendersi alla vita che corre" ed è con questo spirito che hanno deciso di portare a compimento  “Terramata Terramara” il libro che verrà presentato domenica 26 luglio presso la Casa del Sole.  "Un'opera postuma ideata con lui verso la fine del 2019 - spiegano - e nelle prime settimane del 2020, poco prima che se ne andasse. Insieme avevamo cominciato a pensarlo… papà con fiducia ma con prudenza ci invitava a non illuderci rispetto all’appuntamento del 9 maggio 2020: il centesimo compleanno! Purtroppo aveva ragione e non ha potuto vedere il libro completo e vivere la festa che avremmo voluto fare per la duplice occasione".
Ma il libro, il terzo, uscirà comunque. "Si tratta di un progetto in cui Carlo mette a frutto un paziente lavoro di tessitura, costruttiva e testarda- spiegano ancora i figli-  in cui la riflessione e la scrittura  sono in dialogo costante con la società e il territorio ai quali parla, nonostante l’infermità condizionante sopraggiunta nel 2014.
Tale impegno era volto a dare forza alla memoria storica del ventesimo secolo, da lui attraversato in modo attivo e creativo, a orientare il presente e il futuro della comunità di appartenenza verso il rafforzamento di un’umanità più giusta e solidale".
Contadino fino a 94 anni, è impossibile scindere in Romildo il sentimento di amore immenso per la terra fonte di vita da quello di amara sofferenza generata dalla durezza del lavoro contadino. 
"“Terramata Terramara” -spiegano - completa il racconto di Carlo immaginativo, propositivo, intenso, talvolta scherzoso, sempre impegnato a restituire attimi di vita, esperienze dure, di slancio, coraggio e determinazione per un mondo in cui ci sia il rispetto del lavoro e dei diritti, la giustizia sociale, la solidarietà verso i più deboli, la pace".
Un racconto in tre tappe.
La prima risale al 2010. Il libro “Contadino e artista per un mondo nuovo” restituiva novant’anni della sua vita individuale e famigliare - soprattutto di partecipazione attiva al riscatto del mondo contadino con il lavoro, le lotte, gli scritti per il periodico “Il Banditore di Amelia” - e trent’anni, dai sessanta ai novanta, dedicati alla creatività artistica con il legno.
La seconda, nel 2018, è il volume “Umbria Contadina. L’arte nel legno di Carlo Romildo”. Un'antologia del suo percorso artistico, teso a rendere trasmissibili personaggi e istanti del Novecento ormai tramontato, cultura e lavoro contadino sempre più emarginati nella società contemporanea.
Infine la terza, nel 2020, “TerramataTerramara - Le vie del riscatto contadino. Scritti 2010-2020” che raccoglie dieci anni intensi in cui l’appuntamento mensile con “Il Banditore di Amelia” o piccoli eventi, sociali o famigliari, diventano occasione di emersione del mondo vissuto e della consapevolezza che la comunità non può ignorare il patrimonio di umanità, cultura, civiltà nuova ricercata e a piccoli passi costruita.
"La vita che corre, La vita contadina, La guerra, La vita nella comunità - chiudono i figli - sono diventate le aree tematiche del nuovo libro in cui abbiamo pensato con Carlo di riordinare e rendere comunicabile il filo della sua ricerca. “TerramataTerramara” è un’opportunità per ridimensionare la preponderante autocentratura individuale contemporanea, il sentirsi ognuno onnipotente: atteggiamenti prevalenti nel senso comune che tende oggi a escludere l’altro, la complessità, la difficoltà e l’impegno per la ricerca irrinunciabile di benessere e pace all’umanità intera, come invece auspica Carlo nell’augurio del Capodanno 2020".
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