La finanziaria restituisce i soldi agli abbonati delle piscine dello stadio. A quattro mesi dalla chiusura dell’impianto, tirano un sospiro di sollievo quelle famiglie che avevano sottoscritto un contratto con questo istituto per pagare l’abbonamento annuale. Una dozzina di utenti, assistiti dall’avvocatessa Silvia Bartollini, hanno ottenuto l’annullamento di quel contratto e la restituzione delle rate versate. «La finanziaria – spiega l’avvocatessa – ha accolto le nostre richieste e non solo ha rinunciato a incassare le rate residue, stralciando il contratto, ma si è impegnata a restituire quelle pagate da febbraio, mese successivo alla chiusura dell’impianto, fino ad oggi».
La questione non è di poco conto: numerose famiglie infatti, si sono ritrovate a dover continuare a pagare le rate per quel contratto sottoscritto al momento dell’abbonamento senza poter usufruire del servizio. Alcune, come quelle degli atleti, hanno pagato contemporaneamente la finanziaria e la struttura alternativa in cui i propri figli hanno continuato ad allenare. C’è anche il caso di una madre che al Messaggero ha raccontato di essersi resa conto di aver sottoscritto un contratto con la finanziaria solo nel momento in cui, a piscina chiusa, questa ha continuato a prelevare le rate mensili.
Restano in stand-by, invece, tutti gli altri utenti. Una cinquantina sono quelli assistiti dalla stessa avvocatessa Bartollini, che già nelle scorse settimane aveva inviato una richiesta a tutti i soggetti coinvolti nella vicenda delle piscine (concessionario, sub-concessionario, società sportive e Comune) nella quale chiedeva o la riattivazione del servizio o la restituzione delle somme pagate per un servizio non goduto.
Dei destinatari della richiesta ha risposto una sola società ma un ipotetico accordo è molto lontano.