Caos tribunali, le udienze
anche negli archivi comunali

Caos tribunali, le udienze anche negli archivi comunali
di Egle Priolo
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Martedì 3 Settembre 2013, 21:55 - Ultimo aggiornamento: 4 Settembre, 12:55
PERUGIA - Una svolta epocale per chi l’ha immaginata, sgradita per molti che la subiranno. Comunque la si guardi, per, la riforma delle sedi giudiziarie apre uno scenario di traslochi e trasferimenti che certamente richiederanno tempo e pazienza. E soprattutto ordine.

Con la chiusura delle cinque sezioni distaccate di Assisi, Foligno, Città di Castello, Gubbio e Todi che ridisegneranno l’utenza dei tre tribunali rimasti a Perugia, Spoleto e Terni (a cui si aggiunge la soppressione della procura e del tribunale di Orvieto). Al di là delle posizioni di chi è favorevole o contrario alla riforma firmata dal ministro Severino e benedetta dal ministro Cancellieri, la nuova geografia giudiziaria passa da udienze da tenere anche nella fase di limbo fino alla messa regime del nuovo sistema. Passa quindi per dei calendari e delle mappe in cui hanno cercato di mettere ordine il presidente del tribunale di Perugia Aldo Criscuolo e il presidente della sezione penale Gaetano Mautone.

I due presidenti, infatti, hanno dovuto trovare delle soluzioni alla «carenza di aule» e ai problemi di logistica. Stabilendo, prima di tutto come «gli affari pendenti (al 13 settembre, ndr) presso le due sezioni distaccate di Foligno e Todi, destinate all’accorpamento al tribunale di Spoleto, continueranno a essere trattati presso questo tribunale». Ma i «locali a disposizione di questa sezione risultano essere in numero insufficiente per la celebrazione di tutte le udienze dibattimentali già fissate presso la sede centrale».

Così viene in aiuto il presidente della Corte d’appello Wladimiro De Nunzio, che ha concesso la disponibilità di alcune aule in «determinati giorni della settimana e comunque sempre sino alle ore 14», ricorda Mautone. Da qui la disposizione di «tenere le udienze dibattimentali per i procedimenti già pendenti innanzi alle sezioni distaccate di Assisi e Gubbio nell’aula “Lavoro” della Corte d’appello», in base a un calendario che concede ad Assisi i primi due giovedì del mese e a Gubbio gli altri due. Città di Castello non è citata in questa disposizione datata 3 settembre.

Manda a dama anche le altre udienze il presidente Criscuolo, che ha decretato che le «udienze penali delle sezioni distaccate fissate in sede centrale per le giornate di mercoledì e giovedì saranno tenute rispettivamente presso l’aula di udienza dell’ufficio del giudice di pace e presso l’aula udienza della sezione lavoro della Corte di appello». La disposizione più particolare è sempre firmata dal presidente Aldo Criscuolo che, ribadendo la trattazione “perugina” dei casi «già in carico» alle sezioni di Foligno e Todi, dà indicazioni precise anche sulle udienze penali, affidando un giudice e un giorno alla settimana per ogni sezione soppressa. Un incastro di calendario disponibile sul sito dell’Ordine degli avvocati (avvocatiperugia.it).

Dove si legge anche della logistica prevista da questo incastro. «Tutte le udienze di civile ordinario saranno tenute in via provvisoria, secondo il calendario specificato, in Perugia, Ponte San Giovanni, località Balanzano, via Simonucci Molinaccio nelle aule appositamente attrezzate presso la sede degli archivi comunali, in attesa di ottenere la disponibilità e la funzionalità dei nuovi spazi assegnati al Tribunale secondo quanto deliberato in sede di commissione di manutenzione. In detti locali saranno costituiti gli uffici di Cancelleria».

E mentre l’ultima e definitiva riunione della commissione è prevista per l’11, Criscuolo ricorda anche come da ieri e fino al 12 settembre «rilevato che occorre procedere a trasferire fascicoli, arredi e altro materiale, incluso quello informatico dalle sezioni distaccate alla sede centrale, impiegando a tale scopo, durante la prima fase, il personale di cancelleria delle sezioni distaccate» è quindi «sospesa l’attività amministrativa nelle sezioni distaccate del tribunale di Perugia, con conseguente chiusura delle cancellerie, con eccezione delle attività legate a procedimenti già fissati nel citato periodo, al deposito di atti tassativamente in scadenza, sia nel settore civile che penale, nonché dei trattamenti sanitari obbligatori».

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