PERUGIA - Ha toccato quota 400 la raccolta firme promossa da una rete di associazioni per chiedere una pronta riapertura della biblioteca comunale Villa Urbani, la struttura di via Pennacchi dove i cancelli sono chiusi da tempo. Nell’immediato, appena disposta la chiusura, in tanti si sono mobilitati per avere certezze su lavori e tempi di riapertura, ma a distanza di settimane la situazione non è cambiata. Tant’è che le stesse associazioni hanno preso carta e penna ancora una volta, in attesa di un vertice con il sindaco Andrea Romizi cui è stato chiesto un vertice. «A circa due mesi dalla chiusura della biblioteca Villa Urbani non abbiamo ancora informazioni certe sui tempi di riapertura della struttura e sull’entità del danno. E parliamo di tempi di riapertura perché ci rifiutiamo di credere che possa essere anche solo ipotizzata una chiusura definitiva». Dopo problemi al tetto, la biblioteca è stata interessata da distacchi di intonaco su una porzione di circa 10 metri quadrati nei locali a piano terra. Il Comune aveva annunciato controlli approfonditi per capire meglio la situazione e valutare l’entità dei lavori, con 150mila euro già preventivati per il tetto. Dopo le proteste iniziali, gli appelli arrivati anche dai bimbi della zona che hanno appeso cartelli al cancello e una prima presa di posizione delle associazioni, tutto è rimasto fermo e così si muovono ancora le associazioni Cap 06124 e Il Profumo dei Tigli.
«Sappiamo che non ci sono fondi disponibili al momento e che la città ha molte altre bellissime biblioteche, ma insistiamo nel ribadire che una biblioteca in periferia sia insostituibile, perché da questo si determinerà il futuro dei cittadini di domani.