Cassa Mutua Aziendale Ast e ospedale insieme per garantire le prestazioni no Covid

Cassa Mutua Aziendale Ast e ospedale insieme per garantire le prestazioni no Covid
di Eugenio Raspi
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Martedì 24 Novembre 2020, 10:03

Importante accordo tra la maggiore realtà industriale del territorio con il nosocomio cittadino. Dal 23 novembre, grazie alla collaborazione con l'Acciai Speciali Terni, parte della specialistica ambulatoriale del Santa Maria si sposta presso gli ambulatori della Cassa Mutua aziendale Ast in viale Brin. L’accordo è stato sottoscritto dal commissario straordinario dell'Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni Dott. Pasquale Chiarelli e dal presidente della Cassa Mutua Ast dott. Giovanni Scordo, a seguito della delibera del Consiglio di Amministrazione della Cassa Mutua AST del 30 ottobre 2020, che riconferma così la sua vicinanza alla comunità ternana: negli ultimi anni, infatti, la Cassa Mutua AST ha già aperto le sue porte alla città realizzando campagne di prevenzione sanitaria gratuite a favore degli studenti di Terni.

Di fronte al persistere dell'emergenza Covid, la Cassa Mutua Aziendale dipendenti Acciai Speciali Terni e l'Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni faranno squadra nel supportare la salute ai cittadini e dare risposte adeguate anche a chi soffre di patologie diverse dal Covid.

La Cassa Mutua AST ha messo a disposizione i propri ambulatori situati in viale B. Brin dove i professionisti del Santa Maria di Terni potranno eseguire visite specialistiche ed esami di diagnostica strumentale non sempre urgenti ma comunque importanti per la salute dei cittadini e che altrimenti subirebbero un ritardo.

“E’ un’intesa importante – commenta Giovanni Scordo, presidente della Cassa Mutua Ast - raggiunta grazie alla collaborazione e a un rapporto consolidato nel tempo tra la Cassa Mutua dell’Acciai Speciali Terni, che conferma il suo impegno in attività di responsabilità sociale d’impresa, e l’Azienda ospedaliera di Terni, che ha molti medici che ormai da anni operano in convenzione all’interno della Cassa Mutua AST”. Nessun canone per l’utilizzo dei ambulatori e della strumentazione medica della Cassa Mutua Ast sarà richiesto all’Azienda ospedaliera, che rimborserà solo il costo delle ore di presenza del personale amministrativo, infermieristico, di vigilanza, il costo dei dispositivi di protezione individuale utilizzati dai medici ospedalieri e le spese di pulizia e sanificazione.

Le visite saranno erogate dal 23 novembre e sino al perdurare dell’emergenza, nei giorni di lunedì, mercoledì e giovedì dalle ore 17,30 alle 20,00 e il sabato dalle 08,00 alle 13,00. Sarà il Cupst contattare gli assistiti per comunicare lo spostamento dell’ambulatorio. Vengono trasferite le attività ambulatoriali istituzionali prenotate a CUP come ecodoppler ed esami ecografici e visite specialistiche chirurgiche e di endocrinologia, diabetologia, pediatria, chirurgia vascolare, gastroenterologia, neurologia e ortopedia, per un totale di oltre 110 prestazioni settimanali, circa 450 mensili. “In questo modo – spiega il commissario straordinario Pasquale Chiarelli – possiamo garantire lo stesso numero di prestazioni programmate e al tempo stesso un minor afflusso di persone all’interno dell’ospedale, nel rispetto di tutte le misure di sicurezza previste dalle normative nazionali e regionali”.

Nel ringraziare per la disponibilità il Consiglio di Amministrazione della Cassa Mutua Ast e l’Acciai Speciali Terni, il commissario Chiarelli ribadisce l’importanza di questa collaborazione: “Abbiamo sempre continuato ad assicurare le urgenze ed emergenze chirurgiche così come le priorità B e il recupero delle prestazioni che erano state sospese durante il lockdown di primavera, ma questo non può bastare. Avere ora a disposizione la struttura dedicata ai dipendenti e familiari Ast, una realtà peraltro ormai rarissima nel panorama nazionale, consentirà ai nostri professionisti di continuare a garantire l’attività di diagnosi e cura a tante persone che soffrono di patologie non Covid, che è una delle priorità che questa direzione si è data fin dall’inizio di questa seconda ondata pandemica. A tal fine – conclude Chiarelli - stiamo chiudendo anche ulteriori collaborazioni con altre strutture sanitarie del sistema sanitario regionale o cliniche private accreditate”.

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