Giustizia più veloce con l'intelligenza artificiale: il progetto banca dati a Perugia

Il palazzo del Capitano del popolo, sede della procura generale e della Corte d'appello di Perugia
di Egle Priolo
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Giovedì 12 Ottobre 2023, 08:38

PERUGIA - Una banca dati con tutte le sentenze emesse da tribunali e corti dell'Umbria, con tanto di assistente virtuale che, a voce, aiuta nella ricerca delle decisioni. È il progetto all'avanguardia realizzato con la decisiva collaborazione della Corte di appello e della procura generale di Perugia e presentato ieri nell'aula degli Affreschi dalla presidente facente funzioni Claudia Matteini e dal pg Sergio Sottani. Alla presenza – a testimonianza dell’interesse e della rilevanza nazionale del progetto - degli ingegneri Ettore Sala e Vincenzo de Lisi, massimi vertici amministrativi del ministero di via Arenula «impegnati come tali nello sviluppo della transizione digitale della giustizia», del consigliere del Csm Marco Bisogni e del presidente dell'Ordine degli avvocati Carlo Orlando.

La Banca dati nazionale di merito, come spiegato da Matteini e Sottani, è un «progetto, unico a livello nazionale, elaborato nell’ambito del Protocollo d’intesa del marzo 2022 tra la Corte d’appello e la Procura Generale di Perugia. Tale lavoro, da subito apprezzato a livello centrale per la sua innovatività e completezza, ha rappresentato il punto di partenza per lo sviluppo dell’applicativo nazionale della nuova Banca Dati di Merito, obiettivo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e ne ha consentito l’estensione anche al settore penale». L’applicativo è il frutto dell'intenso lavoro dei due vertici degli uffici giudiziari umbri, con la collaborazione del magistrato Paolo Abbritti, referente informatico del distretto, e delle funzionarie Albina Longo e Flavia Narducci, addette all’ufficio per il processo. Un nuovo strumento di lavoro di cui è stato dato un assaggio grazie alla dimostrazione pratica dell'ingegnere di Ibm Marco Carlini, per mostrare le grandi potenzialità del progetto.
Tra le novità dell'applicativo c'è sicuramente l’uso dell’intelligenza artificiale applicata alla ricerca: l'utente potrà interagire «in modo conversazionale» con un assistente virtuale a cui chiedere le informazioni desiderate: grazie all'Ia sarà anche possibile ottenere un estratto delle pronunce. «Altro elemento di notevole rilievo, ripreso dal progetto umbro – proseguono Matteini e Sottani -, è la possibilità di inserire i precedenti dello stesso ufficio, sia conformi che difformi, nonché visualizzare collegamenti tra i gradi di giudizio, così da ricostruire l’intera filiera processuale». Obiettivi? Trasparenza ma un modo per conoscere gli orientamenti giurisprudenziali, in un'ottica di «deflazione del contenzioso e quindi di riduzione dei tempi del processo».
Per il settore civile/lavoro, sarà possibile accedere a tutti i provvedimenti emanati dal 2016, mentre per il penale sono state al momento inserite le decisioni più significative degli ultimi due anni.

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