Terni, appalto del riscaldamento del Comune di Montecastrilli: la procura generale ricorre in Cassazione contro le assoluzioni

Terni, appalto del riscaldamento del Comune di Montecastrilli: la procura generale ricorre in Cassazione contro le assoluzioni
di Nicoletta Gigli
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Sabato 8 Luglio 2023, 08:35

TERNI - In primo grado erano stati condannati in quattro per l’appalto dei servizi di riscaldamento del Comune di Montecastrilli. Erano accusati a vario titolo di turbativa d’asta e corruzione e tra di loro c’era anche un assessore comunale.

A marzo la corte d’appello, ribaltando la sentenza del tribunale di Terni, ha assolto con formula piena i quattro imputati.

Ora per la vicenda al centro dell’indagine, che risale al 2014, la procura generale di Perugia, convinta che non siano stati presi in considerazione dai giudici di secondo grado elementi significativi, ha depositato ricorso per Cassazione.

Nel ricorso della procura generale viene censurato in particolare l’apparato logico argomentativo che ha condotto la corte d’appello a ribaltare completamente la sentenza di condanna del tribunale ternano. Secondo la valutazione dell’ufficio guidato dal procuratore, Sergio Sottani, la sentenza di assoluzione non terrebbe in alcun conto quanto emerso dall'istruttoria dibattimentale.

«In particolare le dichiarazioni dei testimoni e di un imputato oltre che i documenti acquisiti, più precisamente uno rinvenuto nel computer di un imputato, oltre alle intercettazioni telefoniche» si legge nella nota a firma di Sottani.

Si tratta di elementi dai quali, per la procura generale «risulterebbero elargiti dai responsabili della società ai rappresentanti dell'amministrazione comunale regali, promesse di denaro, sponsorizzazioni di sagre, in cambio di un favorevole esito della gara di appalto».

Un risultato questo che, in base alla ricostruzione accusatoria, sarebbe stato festeggiato dai quattro imputati con una cena. Con «l’articolata impugnazione» presentata dalla procura generale - si legge ancora nella nota - si contestano poi al giudice di secondo grado errori interpretativi e omissioni nella motivazione. E si chiede quindi l’annullamento della sentenza di assoluzione.

Sentenza che la corte d’appello ha messo nero su bianco quattro mesi fa, quando ha assolto perché i fatti non sussistono l’amministratore delegato e un dirigente dell’azienda marchigiana che si occupa di forniture energetiche. Il tribunale di Terni li aveva condannati a tre anni di reclusione per corruzione e turbativa d’asta per la gara di appalto per la fornitura di servizi di riscaldamento nel Comune di Montecastrilli. Per l’accusa la gara sarebbe stata inquinata dall’azienda, poi vincitrice, con la promessa di una cena e di alcune sponsorizzazioni.

La difesa aveva sostenuto che non c’erano prove alle accuse e in appello era arrivata l’assoluzione.

Ora la mossa della procura generale, che ha depositato il ricorso per Cassazione contro la sentenza che assolve tutti.

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