«C'è una bomba, siamo i fratelli di Hamas». Evacuato a Perugia il palazzo della Corte d'appello e della Procura generale. L'allarme rientrato dopo 4 ore

Ha telefonato un uomo con accento straniero. Nelle due chiamate anche accuse a Israele. Individuato il numero da cui ha chiamato. Messaggio durato 19 sedondi

Gli artificieri dei carabinieri davanti alla Corte d'appello
di Egle Priolo
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Martedì 7 Novembre 2023, 08:52 - Ultimo aggiornamento: 16:24

Allarme bomba in Corte d'appello e procura generale di Perugia: tutti i dipendenti sono stati evacuati dalla struttura di piazza Matteotti. Da quanto si apprende, l'allarme è scattato martedì mattina poco dopo le 8 e per motivi di sicurezza tutti i presenti nel palazzo, che ospita uffici, sale d'udienza e anche la sede dell'Ordine degli avvocati, sono stati allontanati. Chiuso al traffico per questioni di sicurezza via Baglioni. Sono iniziati subitio gli accertamenti e i controlli delle forze dell'ordine. Sul posto gli artificieri dei carabinieri e la digos. Da quanto si è appreso in seguito, le telefonate che annunciavano la presenza di una bomba sarebbero state due. Una al centralino della Corte d'Apello e una al comando della polizia locale di Madonna Alta. In questo caso, da quanto risulta a Il Messaggero, una voce maschile avrebbe detto: «Siamo i fratelli di Hamas, c'è una bomba...».

 

Naturalmente investigatori al lavoro anche sulle telefonate visto che quelle alla centrale operativa  della polizia locale sono tutte registrate e quindi potranno essere vagliate con grande attenzione.

Sul posto anche il procuratore generale Sergio Sottani che ha disposto da inizio ottobre l'intensificazione dei controlli di sicurezza in tutti gli edifici giudiziari dell' Umbria.  Sul posto olotre ai carabineri, polizia, finanza, polizia locale e vigli dl fuoco. Si stanno svolgendo regolarmente le udienze penali al tribunale di via XIV Settembre. Il blocco del traffico all'altezza di piazza Partigiani sta avendo ripercussioni in centro soprattutto per l'impossibilità di effettuare il carico e scarico per i negozi e le attività dell'acropoli.  Un secondo blocco al'altezza di via Baglioni da poarte della polizia locale. Evacuati anche i negozi di piazza Matteotti che si trovano a ridosso degli uffici della Corte d'appello. La telefonata sarebbe ststa fatta da un uomo con accento straniero . Sarebbe stato anche individuato il numero dalla quale è partita perché visibile sui sistemi di ricezione. L'uomo avrebbe rivolto anche accuse a Israele. Il messaggio è durato 19 secondi. Dopo le verifiche degli artificieri dei carabinieri l''allarme è rientrato a mezzogiorno, dopo quattro ore dalla doppia chiamata.

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