Binaghi fa il bilancio e avverte Roma:
«Nel Foro Italico non ci stiamo più»

Il presidente della Federazione italiana tennis Angelo Binaghi
di Paolo Cappelleri
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Domenica 17 Maggio 2015, 14:27 - Ultimo aggiornamento: 21:01

«Dentro al Foro Italico non ci stiamo più». Il presidente della Federtennis Angelo Binaghi scandisce le parole per chiarire che per il futuro bisognerà rinnovare la location o valutarne un'altra per ospitare al meglio una manifestazione come gli Internazionali BNL d'Italia, «diventata una macchina da guerra».

Il problema del Foro, che ha riflessi sul dossier della candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024, sono i vincoli ambientali che complicano la costruzioni di nuove strutture. «E poi lo stadio Centrale è un impianto nato piccolo, serve la copertura ma anche un anello nuovo da mille-duemila posti in più – ha osservato Binaghi, in conferenza stampa con il vicesegretario del Coni Carlo Mornati -. Un giorno spero di vedere il sindaco di Roma almeno a una conferenza stampa, e poi vorrei capire se a Provincia e Regione interessa questo torneo. Ci serve con un sistema di trasporti efficiente, e non al livello minimo come qua a Roma. Al Nord ci sono città che farebbero carte false per avere gli Internazionali». Fra le ipotesi c'è anche la nuova Fiera di Roma, vicino all'aeroporto di Fiumicino. «Se spostano il tennis va via dovete spostare anche il mio campo», ha sorriso Nicola Pietrangeli, l'ex campione a cui è stato intitolato l'impianto di marmo, uno dei più suggestivi al mondo.

Intanto gli organizzatori chiudono il torneo vantando crecite di fatturato (+15%), incasso di biglietteria (+23% per 9,6 milioni di euro) e spettatori (+10% per 195.185 paganti) ma anche le critiche della stampa straniera per la logistica e soprattutto la grana delle buche sul campo Centrale. «Non è vero che sono stati preparati solo nelle ultime tre settimane. Quest'anno abbiamo rifatto il sottofondo di tutti i campi: purtroppo per ultimi Centrale e Supertennis Arena, in un periodo di pioggia che ha ritardato il processo di consolidamento del campo – si è difeso Binaghi -. Di sicuro l'anno prossimo ci faremo trovare più pronti».

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