Il Milan batte un altro colpo. L'ottavo, per la precisione. I rossoneri sono a un passo da Yunus Musah, centrocampista del Valencia, che nelle prossime ore si trasferirà a Milano per circa 20 milioni di euro. Si tratta dell'ennesimo colpo sull'asse Furlani-Moncada per continuare la rivoluzione tattica voluta da Pioli (dal 4-2-3-1 al 4-3-3) e che ridisegna ancora la mediana rossonera. L'addio di Tonali aveva lasciato un vuoto, in campo e nel cuore dei tifosi, che è stato rapidamente colmato da Loftus-Cheek, Reijnders e ora da Musah. Tre giocatori molto diversi, con caratteristiche complementari tra loro e tutti potenzialmente già titolari del nuovo Milan. Ma chi è Musah?
Yunus Musah: chi è
La storia di Musah parte in Ghana, passa per gli Stati Uniti e arriva fino all'Italia.
Le sue prestazioni nell'Academy non passano inosservate e il Valencia decide di puntare su di lui. Nel 2019 Yunus si trasferisce così in Spagna per giocare con la selezione giovanile, ma in poco tempo viene aggregato alla prima squadra, di cui, nonostante la giovane età, diventa punto di riferimento. Nel 2020 Musah si trova davanti a una scelta difficile: quale Nazionale rappresentare. Yunus infatti ha quattro passaporti: ghanese, americano, inglese e italiano. Il Ghana lo vuole, gli Stati Uniti spingono per convincerlo a lasciare l'Inghilterra (con cui aveva giocato fino a quel momento) e alla finestra ci potrebbe essere anche un futuro con la maglia azzurra dell'Italia. Yunus però sceglie gli Stati Uniti, con cui esordirà nel novembre dello stesso anno per non uscire più dal campo.
Come gioca Musah
Una delle principali qualità di Musah è sicuramente, come detto, la duttilità. Grazie alla sua intelligenza tattica Yunus è capace di ricoprire tutti i ruoli del centrocampo, anche se negli ultimi anni si è affermato principalmente come mediano di rottura e impostazione. Esattamente quello che cerca il Milan. Nell'ultima stagione ha raccolto 33 presenze, due gol e ben 10 cartellini. Proprio l'irruenza è uno dei suoi limiti, ma niente su cui Pioli non possa lavorare. Negli scorsi anni, per caratteristiche, è stato accostato a Clarence Seedorf. Un paragone che fa sognare i tifosi rossoneri.