Le grinfie di Milinkovic su ogni sua stracittadina. Anzi, non solo i graffi nei numeri sorridenti, ma anche sulle maglie giallorosse ci sono le sue unghie e denti. Perché Sergej in questa sfida diventa fondamentale per malizia e carattere. Non conosce tensioni né preoccupazioni, piuttosto si esalta in queste grandi occasioni. E coinvolge tutta la Lazio a metterci piedi e rabbia. Chiedete a Nainggolan ancora stravolto, Milinkovic con fisico e spallate annienta ogni gabbia. Il resto della qualità stavolta sarà Luis Alberto a garantirla. Ieri era già in campo a Formello, ha l’entusiasmo del debuttante in questo gioioso ritornello: «Prontissimo per il derby», scrive su Instagram immortalandosi nello spogliatoio di Formello accanto a Lucas Leiva. La Spagna lo ha risparmiato per la seconda amichevole in Russia, nella prima aveva giocato appena 15’, ma ha appagato pienamente la sua voglia: «Ho realizzato un sogno, adesso punto a raggiungere il mondiale del 2018». Con queste prestazioni non c’è dubbio, ma prima l’ex Deportivo deve definitivamente conquistare Roma. Il curriculum in 12 giornate dice 5 assist e tre reti.
Il nuovo destino di Luis Alberto era iniziato in quella Supercoppa decisa da una sgroppata diventata già terremoto a Trigoria. Trema ancora tutto quando passa Lukaku sulla fascia sinistra. Il trenino belga è il terzo biancoceleste ad aver prenotato un passaggio per la Russia a giugno, adesso vorrebbe correre ancora sul prato dell’Olimpico. Soltanto 9’ in Nazionale nel finale della seconda amichevole (decisa dal solito fratellone) contro il Giappone, dopodomani non sarà facile togliere a Lulic dall’inizio la fascia da capitano. Già in troppi a Formello provano a insediarlo come uomo-derby, ma Senad dopo il 26 maggio sarà sempre il sultano.
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