Lazio, il passaggio del turno in Conference passa dall'incubo trasferta. Felipe Anderson: «Che bello tornare»

La Lazio verso Cluj con un rendimento horror nelle trasferte europee

Lazio, il passaggio del turno in Conference passa dall'incubo trasferta. Felipe Anderson: «Che bello tornare»
di Valerio Marcangeli
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Martedì 21 Febbraio 2023, 11:08

Nuova partita, un solo obiettivo. Dopo l’1-0 all’andata col Cluj e i tre punti di Salerno, la Lazio cercherà la continuità in Romania. Per Sarri sarà opportuno centrare la terza vittoria di fila che significherebbe tornare a superare un turno a eliminazione diretta in Europa dopo cinque anni. L’ultima volta furono gli ottavi di finale di Europa League contro la Dinamo Kiev. Stavolta toccherà alla Conference, competizione su cui la società punta come ricordato da Tare: «Dopo l’eliminazione di novembre, ora dobbiamo arrivare fino in fondo».

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Lazio, incubo trasferta in Europa

Ora l’obiettivo della Lazio sarà una lunga cavalcata in Conference League che passerà da uno dei principali tabù degli ultimi anni. Dalla stagione 2018-19 infatti le trasferte europee biancocelesti hanno fatto rima con sconfitta. Su 18 gare, gli avversari hanno avuto la meglio in ben undici occasioni che, unite ai cinque pareggi, lasciano spazio a sole due vittorie, una con Inzaghi (contro il Marsiglia nell’ottobre 2018) e una con Sarri a Mosca contro la Lokomotiv tre anni dopo.

Ecco perché giocarsi il passaggio del turno lontano dall’Olimpico avrà un peso maggiore, perlopiù su un campo dove la Lazio nel settembre 2019 è già caduta in rimonta.

Le parole di Felipe Anderson

Servirà la mentalità delle migliori occasioni quindi per sfatare il tabù trasferta e tra i vari titolari, Sarri si affiderà sicuramente a Felipe Anderson, intervenuto ai canali ufficiali della UEFA ricordando l’arrivo alla Lazio: «Non è stato semplice, ma il club mi ha aiutato e ha creduto in me e infatti l'anno successivo è stato il mio migliore qui». Poi sulle esperienze con West Ham e Porto: «Sono cresciuto dopo questi due periodi difficili della mia vita. Anche se ci provi, non puoi separare la vita professionale da quella personale: se le cose non vanno bene sul campo è difficile che vadano bene a casa». Infine sul ritorno in biancoceleste: «Tornare è stata una delle cose migliori che abbia fatto perché mi volevano fortemente e credo che stia andando molto meglio questa volta».

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