Lazio alla scoperta di Cabral: il numero 10 atipico e fragile, amico di Leao. Domani le visite mediche

Jovane Cabral (23), neo attaccante della Lazio
di Valerio Marcangeli
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Martedì 1 Febbraio 2022, 11:12 - Ultimo aggiornamento: 12:22

Quando tutto sembrava ormai finito ecco l’accelerata che non ti aspetti. La Lazio a 20 secondi dalla chiusura del calciomercato invernale ha chiuso il colpo Jovane Cabral. Alla fine è arrivato un calciatore duttile, capace di svariare su tutto il fronte d’attacco anche se non rientrava tra i preferiti di Sarri. Il tecnico aveva chiesto un profilo pronto, che conoscesse la Serie A. Arriva invece uno dei pupilli di Tare seguito fin dall’estate scorsa. Durante le trattative per Miranchuk il ds è tornato a bussare alla porta dello Sporting Lisbona e sfumati i tentativi dell’ultimo minuto (Destro e Dany Mota) alla fine ha presentato l’offerta ai lusitani. Cabral arriva nella capitale in prestito oneroso da 1 milione di euro con diritto di riscatto fissato a 8. Stessa formula di Muriqi presentato ieri dal Maiorca.

Lazio, alla scoperta di Cabral: numero 10 atipico in attesa dell'esplosione definitiva

Le aspettative su Jovane Cabral sono sempre state alte, non a caso finì tra i 50 osservati speciali della UEFA nell’estate 2019. Capoverdiano con passaporto portoghese, esordisce in prima squadra con lo Sporting a 19 anni nella coppa nazionale (Taça de Portugal). Nella vittoria contro l’ARC Oleiros (2-4) il 12 ottobre 2017 Cabral subentrò al 79’. A dividere l’attacco con lui c’era l’amico Rafael Leao, oggi al Milan, e che in quell’occasione trovò anche il gol del momentaneo 1-4.

Rispetto all’esterno rossonero il classe ’98 capoverdiano non è mai sbocciato definitivamente. Alto 174 cm ha una buona stazza e soprattutto un buon calcio: col suo destro si appropria spesso di rigori e calci piazzati. Di natura è un esterno sinistro, ma gioca abilmente anche a destra e all’occorrenza da falso nueve.

Cabral e gli infortuni: 15 partite saltate di media nelle ultime tre stagioni

Quest’anno ha iniziato da titolare nel 3-4-2-1 di Ruben Amorim, ma pian piano ha perso quota nelle gerarchie anche a causa del suo punto debole: gli infortuni. Nelle ultime tre stagioni ha una media di 15 gare saltate. Quest’anno è rimasto fermo 57 giorni dopo lo stop in coppa contro il Varzim. Il capoverdiano ha riportato un’iperestensione del ginocchio sinistro generata dalle condizioni precarie del manto erboso dell’Alvalade (ora gli toccherà quello dell’Olimpico, non proprio messo meglio). Cabral è rientrato a disposizione a metà gennaio in tempo per vincere il suo sesto trofeo in biancoverde, la Coppa di Lega portoghese, senza nemmeno scendere in campo contro il Benfica. Questa l’ultima gioia con lo Sporting in 17 presenze stagionali condite da 3 gol e 1 assist. Cabral ha accettato la proposta della Lazio. Arriva agli ordini di Sarri un numero 10 atipico, alla ricerca del pallone, ma ogni tanto disconnesso dal gioco, fisico ma allo stesso tempo fragile. Un cocktail di pregi e difetti. Il Comandante spera di gustarsi solo i primi.

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