Roma-Torino, da Smalling a Ndicka la difesa ora non è più in emergenza: c'è traffico in mezzo

Oggi alle 18.30 il match all'Olimpico, le scelte del tecnico

Roma-Torino, da Smalling a Ndicka la difesa ora non è più in emergenza: c'è traffico in mezzo
di Alessandro Angeloni
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Lunedì 26 Febbraio 2024, 06:57 - Ultimo aggiornamento: 27 Febbraio, 08:20

ROMA Sembra passato un anno da quando non c'erano difensori, e Mourinho aveva suggerito, per provare a tamponare l'emergenza, di prendere il giovane Huijsen. Ndicka non c'era, Smalling in perenne corsa verso un recupero che non arrivava mai; Mancini - raccontava lo Special - si reggeva in piedi per miracolo e Llorente aveva i suoi acciacchi. Celik veniva preso poco in considerazione, sulle fasce ruotavano soprattutto Spina-Zalewski e Kars con Kristensen e Celik. A volte, in soccorso, c'era il solito Cristante, che il centrale lo ha spesso fatto anche prima di Mou; venivano utilizzati nei tre, anche Karsdorp o Kristensen, nei casi estremi. Giocando con una difesa a cinque, e quindi con tre centrali, era complicato mettere in piedi un reparto che avesse senso, specie se veniva a mancare un solo titolare.

ADDIO STOP

Ora la situazione è all'opposto. Intanto, là in mezzo ne servono due e non più tre, l'unico centrale indisponibile per la partita di stasera è Llorente, che ha riportato un trauma cranico e verrà tenuto a riposo e, più in generale, quel ragazzo olandese, Huijsen (più Kristensen), fortemente voluto da Mourinho e che anche De Rossi utilizza come un titolare, è stato addirittura sacrificato, escludendolo dalla lista Uefa. Dal vuoto all'abbondanza. Escludendo Zalewski, promosso ad attaccante, De Rossi ha impiegato tutti e dieci i difensori - compresi gli esterni - a disposizione (Huijsen, Mancini, Llorente, Smalling, Ndicka, Celik, Spinazzola, Kristensen, Angeliño e Karsdorp). Dalla notte di Milano, l'ultima dello Special, con Kristensen, Llorente e Mancini centrali più Celik e Spina esterni, è cambiato il trend: la rosa è ok.

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ROTAZIONI

Contro il Verona, nella difesa a quattro derossiana, vi erano Karsdorp, Llorente, Huijsen e Spinazzola, con Mancini squalificato. Contro la Salernitana, la prima piccola noia per Daniele, che ritrova Mancini ma perde Spinazzola, mentre Angeliño non è ancora a disposizione. Ed ecco che Kristensen si adatta a sinistra, pure con discreti risultati: è la prima volta che viene utilizzato un "fuoriruolo". Contro il Cagliari, ecco l'esordio dello spagnolo, che si piazza nei quattro insieme con Mancini, Llorente e Karsdorp. Contro l'Inter si rivede Smalling in panchina e la difesa cambia un giocatore rispetto alla giornata precedente: Huijsen al posto di Llorente. Oggi contro il Torino nuovo giro.

SEMPRE LEADER

A Frosinone, confermati i centrali, ma a destra c'è Kristensen e non Karsdorp, che aveva giocato a Rotterdam per l'assenza forzata del danese. In queste sette partite con De Rossi in panchina, è stato utilizzato anche Celik, due spezzoni in coppa e 23' col Frosinone, mentre Smalling, sempre contro la squadra di Di Francesco, è tornato a giocare dopo cinque mesi e mezzo per appena 8'. Più c'è Ndicka, tornato dalla Coppa d'Arica e impiegato con il Feyenoord per 35'. Il dato chiaro è che Mancini era intoccabile con Mou e lo è con De Rossi. E poi, la Roma prendeva gol prima e li prende ancora: otto in sette partite, solo due volte con la rete inviolata (Cagliari e Frosinone). La crescita di Mancio è ormai evidente: gioca acciaccato, si adatta alle varie linee difensive e non cambia rendimento in base al compagno di reparto. Un altro capitano, insomma.
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