Israele-Hamas, un mese di guerra: cosa sta succedendo? I raid a Gaza, gli ostaggi e il rischio escalation

Lunedì 6 Novembre 2023, 12:55 - Ultimo aggiornamento: 13:05
Israele-Hamas, un mese di guerra: cosa sta succedendo? I raid a Gaza, gli ostaggi e il rischio escalation
di Silvia Sfregola
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Trenta giorni di sangue, morte e dolore. È trascorso un mese dall'inizio della guerra tra Israele e Hamas che ha riacceso il Medio Oriente: prima la strage nei kibbutz con il massacro del rave party, poi la risposta dello Stato ebraico con i bombardamenti sulla Striscia e l'incursione via terra. In mezzo l'ondata di antisemitismo che sta travolgendo l'Europa e la richiesta di tregua avanzata dall'Onu. Il conflitto esploso il 7 ottobre è cominciato con l'attacco ad Israele da parte di Hamas, che ha ucciso circa 1.400 persone sequestrandone 244. Secondo fonti palestinesi la reazione di Tel Aviv, con l'operazione militari decisa dal primo ministro Benjamin Netanyahu, avrebbe provocato finora quasi diecimila morti nella Striscia. È la rottura definitiva di un precario equilibrio che oggi divide anche l'Occidente dove ogni giorno - da quando è esplosa la guerra - si consumano atti di antisemitismo nei quartieri ebraici di tutta Europa: qui le case degli ebrei vengono marchiate con la Stella di David come facevano i nazisti nella Germania degli Anni Trenta. E mentre il conflitto sembra destinato a durare ancora per molto, perfino ad allargarsi, sembra cadere nel vuoto la richiesta di tregua avanzata dall'Onu.

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