Israele-Hamas, un mese di guerra: cosa sta succedendo? I raid a Gaza, gli ostaggi e il rischio escalation

Lunedì 6 Novembre 2023, 12:55 - Ultimo aggiornamento: 13:05

Il rischio allargamento del conflitto e il ruolo dell'Iran

L'assemblea generale dell'Onu ha avanzato la richiesta di tregua rimasta senza esito. Il rischio di allargamento del conflitto, ovvero che altri Paesi entrino in guerra è altissimo mentre la Siria accusa Israele di aver attaccato i suoi aeroporti, i ribelli pro Hamas dello Yemen lanciano droni: a sostenerli è l'Iran, che ora è meno isolato nella sua politica antisionista. Sale la tensione ai confini a nord con Hezbollah, finora con razzi e colpi di mortaio, ma il leader del partito-milizia libanese resta ancora fuori dal coinvolgimento diretto. La Cisgiordania è sull'orlo di una nuova intifada con l'escalation di scontri tra coloni ebrei e palestinesi: in un mese l'esercito israeliano ne ha uccisi più di cento. Fin dall'inizio della guerra al fianco di Israele ci sono gli Stati Uniti: il presidente Joe Biden raggiunge il primo ministro Netanyahu a Tel Aviv per garantirgli sostegno e aiuti umanitari. Si lavora per restituire il controllo di Gaza all'Autorità Palestinese, che governa la Cisgiordania ma che perde sempre più consensi nei suoi territori: l'altra partita è infatti quella del futuro di Gaza, da chi sarà governata.

© RIPRODUZIONE RISERVATA