Frutta secca un lusso
Ma tra i prodotti protagonisti del cenone aumenti sognificativi si registrano anche per la frutta secca, con le noci che arrivano a costare l'8,2% in più rispetto allo scorso anno a causa di una riduzione della produzione francese provocata da andamenti climatici sfavorevoli che hanno anche limitato la dimensione del frutto stesso. Si registra un +10% anche per il dattero israeliano che arriva a costare anche 11,05 euro al chilo, in questo caso, complice la delicata situazione in Medio Oriente. Rimane stabile anche se su livelli alti invece il pistacchio californiano a 12,94 euro al chilo La stabilità del prezzo di questo prodotto - si spiega - è dovuta sicuramente ad un aumento, a livello mondiale della produzione.