Le linee colorate di Adam McEwen accendono la notte. Parterre di artisti e celebrità alla galleria Gagosian

Parterre di artisti e celebrità alla galleria Gagosian per la mostra dell'artista inglese

La scrittrice Jhumpa Lahiri con l'artista Adam McEwen alla galleria Gagosian
di Lucilla Quaglia
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Venerdì 10 Febbraio 2023, 21:50 - Ultimo aggiornamento: 21:52

Raffinato vernissage con richiami alla cultura dell’antica Roma, tra intellettuali, Premi Oscar e Pulitzer. Tutti riuniti nella galleria di via Crispi per ammirare i nuovi dipinti del britannico Adam McEwen. Ovvero la prima mostra dell'artista con la galleria, dal titolo “XXIII”.

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Lo accoglie la direttrice della Gagosian Pepi Marchetti Franchi.

Arrivano man mano i Premi Oscar Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo che salutano l’artista Raffaele Curi. Ecco l’attrice Eliana Miglio, Giovanna Melandri e poi Veronica Siciliani Fendi. Appare Anna Coliva, ex direttrice della Galleria Borghese. Si riconosce Adriana Rocca, presidente “Amici del Maxxi” che saluta l’artista Enzo Cucchi. Passano Sabrina Florio e il conduttore radiofonico Diego Marras. Sguardi di ammirazione per Jhumpa Lahiri, scrittrice statunitense Premio Pulitzer, di origine indiana, in pantaloni floreali. Entrano gli artisti Isabella Gherardi e Alberto Di Fabio. Fa il suo ingresso Esther Crimi, in cappotto beige. Si ammirano le opere, dove a dominare è una celebre penna a sfera, oggetto onnipresente della vita contemporanea e icona del design moderno.

 

Trasformandone le sagome trasparenti ed esagonali in rappresentazioni piatte e schematiche, McEwen enfatizza sia l’aspetto lineare che il potenziale creativo di questi oggetti attraverso la pittura acrilica. Molto apprezzate, nella sala principale, sette tele rettangolari di identiche dimensioni, contemporaneamente aggressive e giocose, che sembrano suggerire strutture sociali in competizione. Accomunate da sfondi violacei, presentano tinte che vanno dal lavanda al porpora. Quest’ultimo è un colore associato alla storia di Roma fin dall’antichità, dai senatori e imperatori dell’antico impero alle vesti liturgiche, mentre le linee incrociate tracciate dalle penne in molte delle opere ricordano i numeri romani del titolo della mostra. Le penne a inchiostro rosso puntano verso il basso in una configurazione che trasmette un senso di ordine militaresco. In un altro pezzo si incrociano tra loro penne a inchiostro nero e rosso le cui linee intrecciate ricordano una sorta di danza.

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