Alla Gagosian di Roma il mare astratto dell'artista americana Helen Frankenthaler, quest'anno anche alla Biennale

Dettaglio dell'opera "Shippan Point: Twilight" (1980)
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Mercoledì 6 Febbraio 2019, 13:44
«Disegna sull’intera superficie e al suo interno colorane alcune parti e trasformala in una specie di mare», scrive l'artista. In concomitanza con l’esposizione a Palazzo Grimani durante la Biennale di Venezia 2019, la galleria Gagosian di Roma in via Francesco Crispi 16 espone una mostra di dipinti di Helen Frankenthaler, da tempo riconosciuta come una delle più grandi artiste americane del Ventesimo secolo. Figura di punta della seconda generazione di pittori astratti americani del Dopoguerra, ha avuto un ruolo fondamentale nella transizione dall’Espressionismo Astratto al movimento Color Field. Con la sua invenzione della tecnica soak-stain, ha ampliato le possibilità della pittura astratta, rifacendosi a volte anche al figurativo e al paesaggio in modo unico.

Nell’estate del 1974 Frankenthaler affitta una casa a Shippan Point vicino a Stamford, nel Connecticut, affacciata sulle acque del Long Island Sound, segnando l’inizio di un importante periodo di cambiamento nel suo lavoro. La mostra, intitolata
Sea Change, comprende dodici tele dipinte tra il 1974 e il 1983 fortemente influenzate dagli ampi panorami e dal movimento delle maree di questi nuovi paesaggi.
Una delle prime tele di quegli anni, Ocean Drive West #1 (1974), si riferisce all’oceano con le sue bande orizzontali fluttuanti, che sembrano arretrare di fronte a una distesa blu trasparente. In Jupiter (1976) e Reflection (1977), le pennellate sono dense e verticali, e sembrano essere sul punto di dissolversi. In questo periodo Frankenthaler lavora sul concetto di “fare di più per ogni immagine” per creare opere allo stesso tempo più complesse e complete. In Feather (1976), Omen (1980) e Shippan Point: Twilight (1980) i colori si mescolano, si sovrappongono e si ripiegano l’uno nell’altro producendo sfumature morbide ed originali. La mostra è curata da John Elderfield, capo curatore emerito della Sezione dipinti e sculture del Museum of Modern Art di New York, e consulente per i progetti speciali di Gagosian.
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