Roma, Rendina (Politecnico Milano): «Il tram in via Nazionale sarà molto rumoroso, si è sottovalutato l'impatto acustico»

Nelle relazioni, per il docente, ci sono grafici illeggibili e carenze nelle rilevazioni

Roma, Rendina (Politecnico Milano): «Il tram in via Nazionale sarà molto rumoroso, si è sottovalutato impatto acustico»
di Fernando M. Magliaro
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Lunedì 18 Settembre 2023, 23:50

«Ingenuità» quando non veri e propri «errori»: fra i tanti fascicoli che compongono il progetto del Campidoglio di creare una nuova linea tranviaria fra Termini (Palazzo Massimo), il Vaticano (piazza Risorgimento) e l’Aurelio (piazza Giureconsulti) ci sono anche quelli sull’impatto acustico che la Tva avrà sulla vita di residenti e commercianti. 

«Mancano le tabelle, i grafici sono illeggibili, le poche legende inserite sono tutt’altro che chiare: sembra uno studio fatto solo per dire che il tram su via Nazionale avrà effetti acustici “trascurabili”, come scrivono loro.

Ma non è dimostrato», spiega Ezio Rendina, ingegnere, docente di Ingegneria Acustica al Politecnico di Milano, Ceo della più antica società specialistica, la Viva Consulting, di analisi acustiche e vibrometriche. 

L’OPERA
Parliamo del progetto, tanto caro alla lobby filotranviaria della sinistra, di creare un tram che percorra da Palazzo Massimo, piazza Esedra, via Nazionale, via IV Novembre, via del Plebiscito, largo Argentina e Corso Vittorio. Poi, superato il Tevere a Ponte Vittorio Emanuele, la tratta Vaticano passerebbe sotto gli archi di Passetto di Borgo, quindi via Porcari e poi piazza Risorgimento. L’altra tratta, quella Aurelio, dopo il Ponte svolterebbe a sinistra davanti l’Ospedale Santo Spirito in Sassia, poi, percorsa la Galleria sotto il Gianicolo, passata Porta Cavalleggeri, farebbe tutta via Gregorio VII fino a piazza dei Giureconsulti.

LE CRITICITÀ ACUSTICHE
«Nella relazione acustica, viene effettuata una simulazione su quanto impatto sonoro avrà il tram. Qui, c’è una “ingenuità” clamorosa: la “notte” va dalle 22 alle 6 di mattina, cioè 8 ore durante le quali il limite massimo di inquinamento acustico tollerabile è di 60 decibel. Il Tva girerà dalle 22 alle 24 e dalle 5 alle 6, quindi 3 ore su 8. Nella relazione, però, l’inquinamento sonoro del transito del tram è stato “spalmato” su tutte le 8 ore notturne», spiega ancora Rendina che aggiunge: «Dalle stesse cartine utilizzate nelle simulazioni, poi, emerge come già oggi i decibel su tutta l’area siano ben oltre i limiti consentiti dalla legge. Hanno aggiunto il tram dicendo che apporterà una variazione poco significativa ma è comunque impossibile perché il tram non è un mezzo silenzioso. Per quanto fosse anche poco, e non è poco, l’apporto acustico del tram non potrà mai esserci un effetto di riduzione del rumore ma sarà comunque in aumento».

IL CANTIERE
C’è anche un altro elemento che secondo Rendina va valutato: «Per quanto sia un cantiere che, quindi, avrà una durata temporanea anche se lunga, nella relazione si parla dell’utilizzo dei classici mezzi di cantiere per stimarne l’impatto acustico. Ad esempio, la betoniera o il camion, la pala meccanica o altro. Solo che non hanno mai effettuato la simulazione sull’utilizzo contemporaneo di tutti questi mezzi, cosa che invece sui cantieri accade non di rado».

In conclusione, secondo il docente, «questa relazione è fatta in modo furbesco. Mancano i numeri, mancano i “ricettori” più esposti come case, uffici o altro, sui quali basare le tabelle di impatto acustico. Manca l’analisi dell’effetto canyon” perché non hanno calcolato la pressione sonora ai diversi piani degli edifici. Insomma, questo è uno studio fatto solo per dire “ok, facciamo il tram”».
 

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