«I binari sono una maledizione, soprattutto quando piove. O si fanno in una sede totalmente protetta o lasciarli, come avviene oggi in quasi tutta la città, è un rischio incidenti per chi va su due ruote elevatissimo». Le associazioni dei bikers, dei vespisti, della Guzzi sono unanimi: i binari del tram sono «un biglietto di ingresso per il Cto». Non bastasse, bocciano anche il progetto del Campidoglio di realizzare una nuova linea, la Tva, da Termini (palazzo Massimo) al Vaticano (piazza Risorgimento) all’Aurelio (piazza Giureconsulti): «Una follia farlo in centro, chiudendo intere strade anche alle due ruote. Questa è una dichiarazione di guerra a chi possiede un proprio mezzo di trasporto», dicono. Andiamo per ordine.
Roma, «Tram in via Nazionale, proteste legittime: subito una commissione»
L’OPERA
Parliamo del progetto voluto dalla lobby pro tram della sinistra di realizzare una linea che parta, come detto, da Termini, fronte Palazzo Massimo sede della Soprintendenza e che percorra Repubblica, via Nazionale, via IV Novembre, piazza Venezia, via del Plebiscito trasformata in una preferenziale, Corso Vittorio fino al Tevere e ponte Vittorio Emanuele.
«Io organizzo corsi di guida sicura», dice Alex, presidente del Bikers Roma Club, «i binari sono pericolosissimi. E tagliare in due il centro storico con il Tva è folle. Chiudere via del Plebiscito anche a moto e motorini significa aumentare il traffico, allungando i percorsi». «Il disallineamento dei binari con l’asfalto per noi è il grande problema - sottolinea il vicepresidente del Vespa Club Roma, Roberto Leardi - Con gli incidenti noi paghiamo un prezzo davvero molto alto».
LA LISTA DEI CONTRARI
Si allunga, quindi, la lista di chi si sta schierando contro il Tva: bikers, “guzzisti” e vespisti, si aggiungono a sindacati dei vigili urbani, tassisti, Confcommercio Roma, Federmoda, Confesercenti, Associazione Botteghe storiche, Associazione Residenti nel Centro storico, Associazione commercianti di via Nazionale. Gli errori nell’ideazione della linea sono molti: mancano le aree di carico e scarico merci e di raccolta dei rifiuti delle utenze non domestiche in tutto il centro; non si tiene conto delle manifestazioni che partono da piazza della Repubblica e delle cerimonie all’Altare della Patria che provocano sempre deviazioni dei bus e che cancellerebbero il servizio tram. Poi i tre “tappi” di viabilità: Termini/Repubblica, via IV Novembre e piazza della Rovere/Ospedale Santo Spirito sono tutti a rischio paralisi. Infine, l’ultimo rischio, definito «altissimo» dalla Soprintendenza che riguarda preesistenze archeologiche, edifici medievali e palazzi rinascimentali del centro.