Tram in via Nazionale, l'ira dei centauri: «Una follia, rotaie troppo pericolose. Ingiusto vietarci il transito»

Le associazioni dei motociclisti bocciano il progetto della linea Termini-Aurelio

Tram in via Nazionale, l'ira dei centauri: «Una follia, rotaie troppo pericolose, ingiusto vietarci il transito»
di Fernando M. Magliaro
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Lunedì 18 Settembre 2023, 00:11 - Ultimo aggiornamento: 14:01

«I binari sono una maledizione, soprattutto quando piove. O si fanno in una sede totalmente protetta o lasciarli, come avviene oggi in quasi tutta la città, è un rischio incidenti per chi va su due ruote elevatissimo». Le associazioni dei bikers, dei vespisti, della Guzzi sono unanimi: i binari del tram sono «un biglietto di ingresso per il Cto». Non bastasse, bocciano anche il progetto del Campidoglio di realizzare una nuova linea, la Tva, da Termini (palazzo Massimo) al Vaticano (piazza Risorgimento) all’Aurelio (piazza Giureconsulti): «Una follia farlo in centro, chiudendo intere strade anche alle due ruote. Questa è una dichiarazione di guerra a chi possiede un proprio mezzo di trasporto», dicono. Andiamo per ordine.

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L’OPERA

Parliamo del progetto voluto dalla lobby pro tram della sinistra di realizzare una linea che parta, come detto, da Termini, fronte Palazzo Massimo sede della Soprintendenza e che percorra Repubblica, via Nazionale, via IV Novembre, piazza Venezia, via del Plebiscito trasformata in una preferenziale, Corso Vittorio fino al Tevere e ponte Vittorio Emanuele.

Da lì, il “ramo” Vaticano passa sotto gli archi di Passetto di Borgo, via Porcari e poi piazza Risorgimento dove si affiancherà al 19. L’altro “ramo” quello Aurelio, invece, passato il Tevere, transiterà davanti l’Ospedale Santo Spirito in Sassia, poi farà la Galleria sotto il Gianicolo, porta Cavalleggeri, via Gregorio VII fino a piazza Giureconsulti. Il deposito per 16/18 tram sarà collocato a piazza Cardinal Micara dopo aver eliminato l’attuale parcheggio per le auto. «Questa è una dichiarazione di guerra a chi possiede un mezzo di trasporto privato. Io parto dall’Infernetto tutti i giorni e lavoro a via Giolitti. A piazza Vittorio e via Napoleone III devo fare attenzione alle rotaie perché basta anche solo un pedone che attraversa male che rischi di finire per terra. E su due ruote, ogni caduta può avere conseguenze pesanti. Fra la Ztl Fascia Verde e il Tva che chiuderà via del Plebiscito, allora ripristinassero lo smart working. Basta che poi non si lamentino del calo nei commerci», sbotta Fabio Galli, presidente del Moto Guzzi Club di Roma. «E questo vale anche per le moto d’epoca che con la Ztl non potranno più circolare».

«Io organizzo corsi di guida sicura», dice Alex, presidente del Bikers Roma Club, «i binari sono pericolosissimi. E tagliare in due il centro storico con il Tva è folle. Chiudere via del Plebiscito anche a moto e motorini significa aumentare il traffico, allungando i percorsi». «Il disallineamento dei binari con l’asfalto per noi è il grande problema - sottolinea il vicepresidente del Vespa Club Roma, Roberto Leardi - Con gli incidenti noi paghiamo un prezzo davvero molto alto».

LA LISTA DEI CONTRARI

Si allunga, quindi, la lista di chi si sta schierando contro il Tva: bikers, “guzzisti” e vespisti, si aggiungono a sindacati dei vigili urbani, tassisti, Confcommercio Roma, Federmoda, Confesercenti, Associazione Botteghe storiche, Associazione Residenti nel Centro storico, Associazione commercianti di via Nazionale. Gli errori nell’ideazione della linea sono molti: mancano le aree di carico e scarico merci e di raccolta dei rifiuti delle utenze non domestiche in tutto il centro; non si tiene conto delle manifestazioni che partono da piazza della Repubblica e delle cerimonie all’Altare della Patria che provocano sempre deviazioni dei bus e che cancellerebbero il servizio tram. Poi i tre “tappi” di viabilità: Termini/Repubblica, via IV Novembre e piazza della Rovere/Ospedale Santo Spirito sono tutti a rischio paralisi. Infine, l’ultimo rischio, definito «altissimo» dalla Soprintendenza che riguarda preesistenze archeologiche, edifici medievali e palazzi rinascimentali del centro.

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