Giunti a Fara Sabina altri nove profughi fuggiti dalla guerra

Gli ucraini giunti a Fara Sabina
di Raffaella Di Claudio
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Domenica 6 Marzo 2022, 00:10

RIETI - Quattromila chilometri, tra andata e ritorno, con tanto di motorino di avviamento dell’automobile cambiato a tempo di record a Lublin (Polonia). Alberto Sacchetti, cittadino di Fara Sabina, è al volante dalle 18 di venerdì, quando lo raggiungiamo al telefono. Sta per arrivare a Fara con 9 ucraini, 4 donne e cinque bambini. E’ uno dei tanti abitanti della provincia che si stanno mobilitando per aiutare persone in fuga dalla guerra in Ucraina. Alberto conosce Tania da quando si prendeva cura dei suoi genitori e ora che lei, ormai farense di adozione, ha avuto bisogno di aiutare i suoi familiari non se l’è fatto ripetere. Si è messo in viaggio mercoledì ed è riuscito ad arrivare al confine con la Polonia. «Tutti – spiega Aberto – vivevano a Lutsk che finora è rimasta marginale nei combattimenti, cosa che ha permesso loro di organizzare a fuga. I compagni le hanno portate alla frontiera e loro l’hanno oltrepassata trovando rifugio in un centro di accoglienza attrezzatissimo organizzato dalla Polonia. Con due macchine, una guidata da me e l’altra da una ragazza, ci siamo rimessi in viaggio alle 18 di ieri (venerdì, ndr). Abbiamo cercato di fare tutta una tirata così da impiegarci circa 24 ore». Le mamme hanno 38, 34, 30 e 31 anni e si chiamano Tetiana, Viktoriia, Oleksandra e Lesia, i minori, invece, ne hanno 17, 12, 5, 4 e 3 e i loro nomi sono Jaroslav, Daniele, Maksim, Dmytro e Maksim. Quattro di loro troveranno ospitalità da Tania, gli altri cinque saranno accolti presso il monastero delle suore Clarisse di Fara Sabina. Appena arrivati, ad attenderli c’era una delegazione del Comune di Fara, guidata dal sindaco Roberta Cuneo e dal vice Simone Fratini. 
«Anzitutto – ha detto Cuneo – voglio ringraziare le Clarisse per la grande umanità dimostrata. Siamo in contatto con l’Asl per gestire l’aspetto sanitario e garantire l’effettuazione di tamponi e l’acquisizione di informazioni legate alla vaccinazione antiCovid. Lunedì, dopo l’incontro con la Prefettura e con l’Ufficio scolastico provinciale per l’inserimento dei minori nelle scuole, incontreremo l’azienda che ci darà indicazioni sulla realizzazione di centri di raccolta sul territorio. Contemporaneamente, stiamo attendendo informazioni da Prefettura e Ministero sull’ampliamento del progetto Sprar alla luce dell’emergenza ucraina. Il servizio ci ha già messo a disposizione tre appartamenti e stiamo raccogliendo anche le disponibilità dei privati». Già martedì sono attesi nuovi arrivi. «Affinchè tutto si svolga regolarmente - aggiunge Cuneo - invitiamo tutti coloro che intendono accogliere familiari a contattare il Comune o la Polizia. Abbiamo individuato una referente della comunità ucraina che farà da ponte tra loro e le istituzioni».

I Comuni della Provincia. Uguale appello arriva da Rieti dove il settore II sta effettuando, tramite la pubblicazione di un bando, una ricognizione sugli alloggi che i privati vogliono destinare all’accoglienza dei profughi ucraini. «Si realizza e si rafforza, attraverso la risposta all’avviso - dice l’assessore ai servizi sociali, Giovanna Palomba - una rete comunitaria di aiuto sociale e umanitario supportata e monitorata dal Comune.

Le encomiabili iniziative dei privati e delle associazioni, finalizzate a offrire ospitalità ai cittadini ucraini, per essere più efficaci, devono essere integrate da un percorso istituzionale con inevitabile coinvolgimento del Servizio sociale del territorio per accompagnare e sostenere le persone nella delicatissima e drammatica situazione che stanno vivendo». Al lavoro, tra gli altri, anche Poggio Mirteto, Poggio Nativo, Casperia, Montopoli, Magliano e Castelnuovo di Farfa dove il sindaco Luca Zonetti ringrazia i cittadini perché la grande solidarietà che stanno dimostrando. 

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