LA REGIONE
C'era però il consigliere Daniele Mitolo, intervento subito dopo la dura «requisitoria» di Giampiero Cammerini (Wwf Lazio) sul reale grado di attrattività di Tsm e sull'inopportunità di un investimento (anche pubblico) di 60 milioni di euro. «L'investimento previsto è pubblico per 26 milioni di euro e privato per il resto - ha detto Mitolo - i fondi pubblici verranno impiegati per migliorare le infrastrutture e comunque il progetto, al netto delle modifiche che si stanno studiando, non avrà un impatto sull'ambiente così negativo». Mitolo ha provato a rintuzzare anche l'attacco di Trancassini sul «disimpegno» del centrosinistra nelle fasi cruciali della conferenza dei servizi e che avrebbe portato all'impasse attuale. «Qualche sbavatura c'è stata - ha detto - ma da tutte e due le parti». E a quanto pare c'è la volontà anche del centrosinistra di «recuperare», cercando quella «compatibilità» tra sviluppo economico e tutela ambientale, tanto cara all'assessore Carlo Ubertini.
IL COMUNE
Anche da lui un piccolo mea culpa: «Ho parlato di consorzio Smile come di un consorzio interpaesano: se qualcuno se ne è offeso (e Trancassini & Co. se ne erano piccati e molto, ndr) me ne scuso». Ma poi ha tenuto il punto sul parco regionale quale «strumento di governo del futuro del Terminillo», da spingere in maniera «contestuale al progetto». Ipotesi che invece non piace ai sindaci del consorzio (in prima fila c'era anche Silvia Boccini di Cantalice), che parlano di parco ma ad impianti realizzati.
CAI E FEDERTREK
Da Fabio Desideri e Ines Millesimi la rivendicazione orgogliosa di quanto anche il Cai tenga allo sviluppo della montagna ma da tutt'altra prospettiva, essendo il filone super sky degli anni '60 e '70 ormai condannato non solo dal clima ma anche dal cambio di approccio della gente con la montagna. Da Alessandro Frezzi di Federtrek una efficace sintesi di quanto ci sia di buono anche nei «vincoli» europei, se letti alla luce delle misure del Por 2014-2020. Da Pablo de Paola la critica di fondo che Rieti Virtuosa muove da anni all'operazione: «Un piano intercomunale di sviluppo non doveva passare per questi canali: così si continuano a bruciare soldi e speranze in progetti che non portano a nulla». Forse.