Rieti, la Polizia Municipale dona
alla Caritas i beni sequestrati
agli abusivi durante le fiere

Rieti, la Polizia Municipale dona alla Caritas i beni sequestrati agli abusivi durante le fiere
di Sabrina Vecchi
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Giovedì 5 Aprile 2018, 07:45
RIETI - Un’attività extra lavorativa particolarmente gratificante, anche dal punto di vista emotivo, per il nucleo di vigilanza commerciale attività produttive del corpo di polizia locale del Comune di Rieti. Il commissario capo Claudia Paoselli e la sovrintendente Roberta Antonetti hanno consegnato ieri alla responsabile del magazzino Caritas di via Comotti, Donatella Proietti e alla volontaria Annarita Chiaretti, quattordici scatoloni di materiale di primo consumo, sequestrato nel corso dei controlli effettuati nei mesi scorsi, soprattutto in occasione di alcune fiere cittadine: attività svolte dal nucleo al fine di contrastare la piaga dell’abusivismo commerciale.

«Un materiale che come da procedura avrebbe dovuto andare distrutto - dice il comandante della Municipale, Massimo Belli - ma che abbiamo pensato di devolvere a favore delle persone che hanno più bisogno».
Il materiale recuperato nell’ambito delle recenti operazioni di confisca è andato ad aggiungersi a quello già accumulato in precedenza nei magazzini della Polizia Municipale, per cui è stato possibile consegnare alla Caritas diocesana una cospicua quantità di beni: centinaia di paia di calzini, ma anche ombrelli, portafogli, biancheria intima, fazzoletti, guanti, capi di abbigliamento di vario genere per uomo e donna.

Dopo aver svolto l’iter procedurale per il cambio di destinazione dei beni, si è svolta la procedura di consegna a fini benefici: «un’idea che certamente sarà ripetuta nel caso di altri sequestri – dichiarano dal comando di via della Foresta - magari facendo beneficiare della nostra donazione altri enti o associazioni bisognose, di modo che la merce non vada sprecata, anzi sia utile per chi ne ha effettivamente necessità».

DON BORRELLO RINGRAZIA
Infinitivamente grato dell’iniziativa il responsabile della Caritas diocesana, don Fabrizio Borrello: «è particolarmente significativo che da qualcosa di illegale nasca un gesto benefico, è un segnale di come una cosa negativa possa essere felicemente volta in positivo».
 
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