Rieti, l'opera "Imago Barbarae in nummis"
suggella i festeggiamenti di Santa Barbara

Rieti, l'opera "Imago Barbarae in nummis" suggella i festeggiamenti di Santa Barbara
di Fabiana Battisti
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Domenica 19 Novembre 2017, 17:57 - Ultimo aggiornamento: 20 Novembre, 22:35
RIETI - Un’anteprima per i festeggiamenti di Santa Barbara. Si sono aperti idealmente nell’Auditorium Varrone in occasione della presentazione del libro di Valentino Gunnella “Imago Barbarae in nummis”.

“Non perdere ma costruire faticosamente insieme il contatto con il futuro”, questa l’indicazione del Vescovo Domenico Pompili, curatore della prefazione del libro. Un’esortazione che ha voluto cogliere nell’inicipit della pubblicazione il suo significato profondo. Nello spaccato storico tratteggiato dalla monetazione è necessario infatti orientarsi ed evitare la tendenza registrata dal sociologo Bauman “di un passato visto come rifugio rassicurante che sancisce la fuga dal futuro.”

Si tratta di un’opera divulgativa sulla numismatica e di valorizzazione del territorio, quella scritta da Valentino Gunnella e patrocinata da Rotary club Rieti. è frutto di due anni di lavoro certosino da parte dell’autore con riferimenti artistici, storici e culturali di rilievo. Nell’incontro di presentazione ad illustrare “brillantemente”, come sostenuto dal professor Gianfranco Formichetti, l’iconografia della provincia di Rieti è stata Ileana Tozzi, direttrice del Museo Diocesano di Rieti. Dal privilegio di battere moneta nel casato Gonzaga, da Guglielmo III a Carlo II,a cavallo tra Cinquecento e Seicento, è stata ricostruita la condivisa valenza civica e devozione popolare di tre immagini legate a Santa Barbara: il fuoco, la torre trinitaria e la palma del martirio. Un ringraziamento all’autore per il merito di sintesi e accessibilità del testo è giunto dall’assessore alla Cultura Gianfranco Formichetti.

Analizzando il contesto storico dei Gonzaga l’assessore ha ricordato la ricchezza della corte di Mantova, ospitante Monteverdi e Tasso in un periodo di opacità delle corti italiane, eccezion fatta per lo stato della chiesa, “in una dimensione che va al di là della storia moderna”. Valentino Gunnella ripercorrendo poi l’evoluzione del conio dallo stampo in gesso, al calco metallico, la battitura fino ai torchi meccanici ha evidenziato come per scelta di Guglielmo III i Gonzaga abbiano assunto Barbara come effigie. Una scelta dettata dall’ampia potenza comunicativa del mezzo-moneta, “Barbara a protezione del ducato e dell’artiglieria”, come ha indicato Pino Strinati, presidente dell’associazione Santa Barbara nel Mondo. Una fonte di ispirazione irriducibile la nostra santa per pittori, città italiane e non, patrona di Anas ed Eni. “Spes contro Spem” questo il tema dei prossimi festeggiamenti annunciati da Pino Strinati, “per essere protagonisti nella storia infondendo speranza negli altri”, nonostante tante difficoltà, testimoni di una fede incrollabile.

“Mai semplicemente rituale, l’apertura della festa patronale” ha ricordato il Vescovo Domenico Pompili. “Necessario è rileggere l’oggi aperto a ciò che ci attende con la forza dei santi, nel nostro caso di una donna che è contemporanea perché mutano le condizioni ma il loro messaggio attraversa il tempo.” L’apertura ufficiale dei festeggiamenti è prevista per la sera del 3 dicembre,i vespri; momento in cui il Vescovo ragiona sulla città.
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