Rieti, palpeggia la nipotina
al pranzo di battesimo: anziano zio
condannato a 40 mesi di carcere

Rieti, palpeggia la nipotina al pranzo di battesimo: anziano zio condannato a 40 mesi di carcere
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Venerdì 23 Giugno 2017, 07:44 - Ultimo aggiornamento: 13:10
RIETI - La portò nel giardino esterno del ristorante dove era in corso la festa di battesimo e, con la scusa di cercare i funghi, la palpeggiò lungamente nelle parti intime fiaccandone facilmente i tentativi di resistenza. Un episodio risalente al 2011, riferito ai genitori dalla piccola vittima, appena undicenne, ma denunciato solo successivamente dopo il suo ricovero al Bambin Gesù.

L’autore di quegli abusi, Amedeo C. di 69 anni, originario di un paese del napoletano ma residente in provincia di Salerno, è stato condannato con rito abbreviato dal gup Andrea Fanelli, a tre anni e quattro mesi di reclusione per violenza sessuale su minore nonché all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, al pagamento di una provvisionale di 70mila euro ai genitori della vittima (assistiti come parte civile dall’avvocato Francesco Tavani) e al risarcimento dei danni da quantificare in un altro giudizio.

L’imputato, difeso dall’avvocatessa Rosa Sorrentino, ieri non era in aula e neppure lo ha fatto alle udienze precedenti del processo. A Rieti, Amedeo C. era venuto per partecipare alla cerimonia, invitato in quanto lontano parente del padre della minore poi, è stato riscontrato dalle indagini, non era la prima volta che palpeggiava la ragazzina. Gli abusi erano stati commessi dall’imputato almeno in altre due occasioni prima di quanto avvenuto nel giardino del ristorante alle porte del capoluogo, come la stessa vittima riferì durante un’audizione protetta, assistita da una psicologa.

Un trauma che aveva profondamento segnato la ragazzina (oggi non ancora maggiorenne) lasciando tracce indelebili nella sua psiche, come evidenziato dall’avvocato Tavani, incapace dopo quegli episodi di relazionarsi con gli amici maschi, diventata diffidente verso gli adulti, peggiorata nel rendimento scolastico e mutata nel carattere, tanto da rendere necessario l’intervento degli psicologi.
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