Rieti, la tragedia di Superga
e il cuore granata di Mariani:
«Quella maglia, un onore...»

Pietro Mariani con la maglia del Torino
di Marco Ferroni
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Venerdì 3 Maggio 2019, 12:31 - Ultimo aggiornamento: 12:41
RIETI - Era il 3 maggio del '49: il Torino di Loi e Mazzola, fresco di scudetto, è ospite del Benfica allall'Estadio National Jamor di Lisbona, in occasione di una gara amichevole che i lusitani vinceranno poi 4-3. Una sconfitta che i granata avrebbero potuto “vendicare” il 19 giugno, giorno in cui si sarebbe dovuta giocare la rinvincita. Ma dietro l'angolo, in agguato, c'era la tragedia di Superga ad attendere quello che poi verrà ribattezzato il Grande Torino: era l'alba del 4 maggio, infatti, quando l'aereo che da Lisbona stava riportando la squadra in Italia, si schiantò inesorabilmente su quella montagna (Superga, appunto) infrangendo i sogni sportivi di un gruppo formidabile, fresco di scudetto (il quinto della storia), che avrebbe potuto aprire un ciclo importante.

UN REATINO IN GRANATA
Settanta anni dopo quell'immage tragedia, l'eco dell'accaduto non si è mai sopito, anzi, è sempre vivo nei ricordi di tutti i tifosi dal cuore granata (e non solo), ma anche di tutti quei calciatori che, nella storia, si sono potuti fregiare del Toro sul petto. Uno di questi è Pietro Mariani, reatino verace, nato a Cantalice, che proprio da Torino, dal '78 all'82, ha visto la sua carriera calcistica prendere il volo e che oggi, a distanza di quasi quarant'anni dalla sua esperienza, non può non ricordare le emozioni vissute in quella parte di città che ancora oggi piange gli eroi di Superga.

IL RICORDO DI «PEDRO»
«Mi reputo un privilegiato per aver avuto la possibilità di vivere l'ambiente-Torino. Quando arrivai non capii bene la vera importanza di quella maglia, ma andando per la prima volta sulla montagna di Superga a seguire la messa in suffragio delle vittime di quella tragedia, mi resi conto del fatto che il Torino era una società diversa da tutte le altre, che forse ha vinto meno di quello che avrebbe meritato, ma che è sempre stata sostenuta da un popolo che su quella tragedia ha costruito la propria forza. Ho avuto anche la fortuna di entrare in quello spogliatoio del Filadelfia dove c'erano ancora gli armadietti di Loi, di Mazzola e di tutti gli altri: credo il regalo più bello che Dio potesse farmi. Ancora oggi provo tanta emozione e tanta riconoscenza nei colori granata perché oggi se posso dire di essere una persona per bene, lo debbo ai miei genitori, alla mia famiglia, ma anche al popolo del Torino, la grande famiglia granata».

LA "SUPERGA" REATINA
Non solo il popolo granata sabato 4 maggio celebrerà l'anniversario della tragedia di Superga, ma anche Rieti sarà presente con la delegazione del Comitato "la Saletta dei Ricordi", presieduta da Bruno Targusi, nata per celebrare la tragedia dell'incidente aereo del 13 febbraio 1955, durante il quale morirono 29 persone tra cui la promessa del cinema italiano, la Miss Italia del 1953 Marcella Mariani e la suora laica missionaria Yvonne Poncelat. Il tragico evento, denominato la Superga reatina, è rimasto scolpito nell'immaginario collettivo di Cantalice, Terminillo e di un intero Paese.
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