Rieti, Festa della Donna, senza dimenticare i problemi di violenze e stalking

Mimosa
di Sabrina Vecchi
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Lunedì 8 Marzo 2021, 00:10

RIETI - E si riparte con le mimose, dolci o floreali, che ci ricordano una volta l'anno (un po' pochino, no?) che l'universo femminile rivendica i suoi diritti. Ma graziose palline gialle a parte, come stanno realmente le cose? Sorvoliamo sulle polemiche lessicali, sul politicamente corretto come stile di vita. Andiamo al centro del primo problema che riguarda il mondo femminile, le violenze.

Secondo l’ultimo rapporto Istat, il tasso di femminicidi ha conosciuto un aumento significativo nei primi mesi del 2020, ovvero poco dopo l’inizio della pandemia.

E la situazione è peggiorata ulteriormente in seguito, quando il persistere del lockdown e dello smartworking ha costretto moltissime donne a restare chiuse in casa con i loro persecutori. Violenze fisiche, violenze psicologiche, ricatti, sudditanze economiche: le situazioni sono diverse tra loro, ma ugualmente gravi. E sfociano addirittura negli omicidi avvenuti in ambito familiare, dove le differenze di genere si vedono, eccome, tanto che quelli in ambito familiare o di coppia sono il 27,9% del totale degli omicidi di uomini e l’83,8% di quelli che hanno come vittime le donne.

Il risvolto locale

Anche nel Reatino, tendenzialmente un'isola felice riguardo al problema, in un anno esatto di pandemia (risale a domani 9 marzo l'inizio del decreto governativo di chiusura) gli atti persecutori e i maltrattamenti in famiglia sono leggermente aumentati. Registrate dalla questura di Rieti cinquantotto denunce per stalking da parte di donne dal 1 aprile 2020 al 4 marzo 2012, sette in più dell'anno precedente. Cinque in più dell'anno prima, per quanto riguarda invece i maltrattamenti in famiglia. Alla faccia del "sesso debole" - anche questo modo di dire, sarà il caso di abolirlo, no? - pugno duro, anzi durissimo, da parte del questore Maria Luisa Di Lorenzo e della sua squadra di funzionarie donne a capo della Polizia di Stato reatina. Studiando ogni singolo caso in base ai rapporti di servizio stilati dalle attività delle volanti, il questore di concerto con la squadra anticrimine guidata dalla dottoressa Federici ha effettuato ben dodici ammonimenti per maltrattamenti in famiglia rispetto ai due dell'anno precedente. "Gli ammonimenti sono una prerogativa del questore - spiega la dottoressa Di Lorenzo - e io ho molto a cuore questo problema, sono stata particolarmente ferma in merito". Potenza delle donne? "So per certo che la mia squadra preme molto sul problema della loro tutela. Abbiamo seguito le vittime, credo si siano sentite più protette e probabilmente anche meglio capite da uno staff al femminile. Abbiamo certamente registrato più denunce, più donne si sono decise a fare questo passo: in alcuni casi sono già concluse, altre sono in fase di processo". Di fatto, gli ammonimenti decisi dal primo questore donna della città di Rieti hanno portato i loro frutti, costituendo un grosso argine alla prosecuzione di molestie e maltrattamenti. Dicevate, del sesso debole?

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