Rieti, all'Emporio Caritas acquisti responsabili
e dignità delle persone aiutate in primo piano

Don Benedetto Falcetti, direttore della Caritas Diocesana di Rieti con Pietro Nici, gestore dell'Emporio
di Daniela Melone
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Venerdì 13 Marzo 2015, 16:01 - Ultimo aggiornamento: 16:50
RIETI - “È il tentativo di dare una forma di aiuto più dignitosa alle persone”. Così il direttore della Caritas Diocesana don Benedetto Falcetti, definisce l’Emporio, attivo dal mese di luglio al civico 148 di via Terenzio Varrone.



L’Emporio è una esperienza già attiva in una trentina di Caritas in Italia. A Rieti è rivolto a tutti i cittadini che risiedono nel territorio diocesano. 251 sono attualmente i titolari di una tessera che permette gli acquisti. La tessera dura 4 mesi, ed è rinnovabile.



“Qualcuno – spiegano al Centro d’ascolto Caritas - è stato escluso perché aveva redditi che non permettevano l’accesso. E visti i tempi, con tanta gente che ha davvero bisogno, è giusto essere oculati”.



Il progetto è mirato anche al recupero della persona attraverso l’acquisto responsabile con il sostegno di uno psicologo. Non c’è alcun circolo di denaro e quando la scheda ha esaurito il credito è necessario un nuovo colloquio con il Centro di ascolto.



Elisabetta ha 68 anni, vive a Rieti da 20, è originaria della Polonia. Oggi ha acquistato marmellata, biscotti, zucchero e carne in scatola, presentando la sua tessera a Pietro Nici, 25 anni, che gestisce l’Emporio aperto dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 11.30. Ogni giorno tiene il conto della merce che esce, attraverso uno scontrino che mostra tutti i prodotti erogati. I più richiesti sono zucchero, pasta, riso, prodotti per l’igiene personale, carne e pesce in scatola. L’Emporio è frequentato da una decina di persone al giorno, soprattutto donne, molte le reatine.



“Vogliamo offrire dignità alle persone – spiega il direttore Falcetti – evitando di dar loro il pacco con i prodotti, come facevamo prima e portandoli all’Emporio per scegliere ciò di cui hanno più bisogno, è anche un impegno a darsi da fare per una vita più dignitosa. Il ringraziamento va alle aziende solidali che offrono i loro prodotti come Coop, Tigre, Clar e Inalca, tutte le altre sono le benvenute”.



Al momento della richiesta della tessera è necessario consegnare attestato Isee familiare, copia del documento di identità, permesso di soggiorno per gli extracomunitari, certificato storico dei componenti maggiorenni del nucleo familiare, modello ObisM per pensionati, certificazione di eventuale invalidità, copia dell’ultima busta paga per i lavoratori, copia di contratto di affitto (ultimo pagamento Ater), attestato di separazione o divorzio. Un comitato di valutazione esaminerà la domanda, dopo la compilazione di un questionario da parte dell’utente.