«HO ANCORA LAVORO DA FARE»
L’ultima istantanea accanto al sindaco risale al 16 dicembre scorso, quando in sala consiliare annunciò che il piano di rientro del Comune aveva passato l’esame della Corte dei conti. Una sorta di condanna a 10 anni di manovre da 4 milioni l’anno per scontare un disavanzo da 20 milioni di euro e debiti fuori bilancio per altri 10 milioni. Alla domanda se considerasse conclusa la sua esperienza disse: «L’opera di risanamento è agli inizi e credo ci possa essere ancora bisogno del mio lavoro». Che certo non si esaurito nei due mesi esatti trascorsi da quel pomeriggio.
IL PD CERTIFICA LA CRISI
Il segretario cittadino del Pd, Ruggero Curini «accetta» le dimissioni di Andrea Cecilia, cosa che non ha ancora fatto il sindaco. Curini prende anche atto delle dimissioni di Marcello Degni, quindi ammette le «forti difficoltà del quadro politico amministrativo», difficoltà che vanno ben al di là del riempimento di «due caselle rimaste vuote».
Così è il Pd a chiedere «un confronto con le forze di maggioranza», anche sulla spinta di forze sociali e società civile: «Consideriamo necessario un cambio di passo tangibile, che ridia certezze alla nostra città, nel tempo del nostro mandato popolare».
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