Borgorose, rifiuti ingombranti: scontro sul futuro dell’area di conferimento

Il Comune di Borgorose
di Raffaella Di Claudio
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Lunedì 17 Luglio 2023, 00:10

RIETI - Il Comune di Borgorose non potrà più utilizzare l’area deputata attualmente al conferimento dei rifiuti ingombranti? Dovrà pagare quasi cinque milioni di euro per appropriarsene e proseguire il servizio? Sono solo alcuni dei quesiti che in queste ore stanno animando la scena politica del Comune guidato da Mariano Calisse.

La vicenda. Tutto nasce da una sentenza del Tar emessa a marzo scorso che, rende noto la capogruppo della minoranza “Un Comune per tutti”, Daniela Giuliani, “ha dato ragione alla società proprietaria dell'aera che ha fatto causa al Comune disponendone o la restituzione dell'area con pagamento di un salato risarcimento del danno o l'acquisto.

Per il proprietario dell'area la somma dovuta per l'illegittima occupazione ammonterebbe a 4milioni865 euro e le casse comunali che già languono (ricordo che siamo in predissesto con i conti sotto controllo dalla Corte dei Conti) subirebbero un durissimo colpo dal quale non riusciremmo più a rialzarci. Dove troveremo questa somma che certamente l'ente non ha, visto che come certificato dalla Corte dei Conti il Comune di Borgorose ha già un debito di 5 milioni? Se la richiesta di questi soldi - prosegue Giuliani - dovesse essere confermata, l’Ente arriverebbe a quasi 10 milioni di debito che ci porterebbero dritti dritti ad un nuovo dissesto finanziario”. La minoranza incalza la maggioranza, annunciando che darà battaglia nel prossimo Consiglio e domandando come “se Corte dei Conti e revisore siano a conoscenza di questa nuova tegola che si sta per abbattere sulle casse comune”. La minoranza si interroga anche su “come sia stato possibile occupare illegittimamente un'area di un privato? Gli uffici preposti quali verifiche hanno svolto prima di far realizzare la discarica e soprattutto i sindaci, gli assessori che si sono avvicendati come hanno fatto a non rendersi conto della situazione?".

La replica. Il sindaco Mariano Calisse, però, fornisce una versione dei fatti diversa, specificando anzitutto che “il centro di raccolta è assolutamente attivo, anzi bisogna promuovere e incentivare la cittadinanza ad utilizzarlo il più possibile. Il Comune - aggiunge il sindaco - come risaputo, è in contenzioso con il curatore fallimentare dei locali della società ex Sss e il Tar ha soltanto stabilito il prezzo dell’intero complesso. Siamo in contenzioso perché quei capannoni (costruiti grazie a fondi pubblici ex cassa del Mezzogiorno) sono lasciati all’abbandono e la porzione utilizzata dal Comune è l’unica a stare in piedi grazie al nostro intervento e quindi riteniamo giusto che la collettività si riappropri della struttura. Nel prossimo Consiglio comunale avvieremo la procedura di esproprio della porzione utilizzata e - conclude - se non dovesse chiudersi nel modo da noi sperato apriremo un nuovo centro di raccolta in altra zona”.

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