RIETI - Il Comune di Borgorose non potrà più utilizzare l’area deputata attualmente al conferimento dei rifiuti ingombranti? Dovrà pagare quasi cinque milioni di euro per appropriarsene e proseguire il servizio? Sono solo alcuni dei quesiti che in queste ore stanno animando la scena politica del Comune guidato da Mariano Calisse.
La vicenda. Tutto nasce da una sentenza del Tar emessa a marzo scorso che, rende noto la capogruppo della minoranza “Un Comune per tutti”, Daniela Giuliani, “ha dato ragione alla società proprietaria dell'aera che ha fatto causa al Comune disponendone o la restituzione dell'area con pagamento di un salato risarcimento del danno o l'acquisto.
La replica. Il sindaco Mariano Calisse, però, fornisce una versione dei fatti diversa, specificando anzitutto che “il centro di raccolta è assolutamente attivo, anzi bisogna promuovere e incentivare la cittadinanza ad utilizzarlo il più possibile. Il Comune - aggiunge il sindaco - come risaputo, è in contenzioso con il curatore fallimentare dei locali della società ex Sss e il Tar ha soltanto stabilito il prezzo dell’intero complesso. Siamo in contenzioso perché quei capannoni (costruiti grazie a fondi pubblici ex cassa del Mezzogiorno) sono lasciati all’abbandono e la porzione utilizzata dal Comune è l’unica a stare in piedi grazie al nostro intervento e quindi riteniamo giusto che la collettività si riappropri della struttura. Nel prossimo Consiglio comunale avvieremo la procedura di esproprio della porzione utilizzata e - conclude - se non dovesse chiudersi nel modo da noi sperato apriremo un nuovo centro di raccolta in altra zona”.