Rieti, Piana allagata: la Procura aprirà un fascicolo per appurare eventuali responsabilità

Piana Reatina
di E.F.
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Sabato 30 Gennaio 2021, 00:10

RIETI - Per l’alluvione che ha messo in ginocchio il Reatino sembra ormai imminente l’apertura formale di un fascicolo da parte dalla Procura di Rieti con un’ipotesi di reato riconducibile a disastro ambientale colposo e destinato a finire nelle mani del pool della sezione di polizia giudiziaria dei carabinieri della Procura della Repubblica presso il tribunale di Rieti. Prosegue intanto la gestione delle criticità relative all’emergenza causata dall’allagamento del Reatino la Procura reatina sonda un’attività di indagine e di accertamento attraverso l’acquisizione di materiale documentale e fotografico verosimilmente destinato all’apertura di un’inchiesta volta a verificare e fare luce se sussistano responsabilità ascrivibili a soggetti pubblici o privati per l’inondazione del Reatino o se, diversamente, si sia trattato solo di un evento naturale di portata eccezionale e quindi non imputabile a responsabilità umane. Netta e chiara, contestualmente, la posizione del gestore della diga Erg che, in una nota ufficiale, ha parlato di «straordinarie condizioni di maltempo nella provincia di Rieti», aggiungendo inoltre che «in qualità di gestore ha sempre operato nel massimo rispetto dei disciplinari di concessione, del foglio di condizioni di esercizio e dei documenti di Protezione civile attraverso un’attività di concertazione con la Direzione dighe, la Prefettura e la Protezione civile contemperando la massima cautela nel contrastare sia il rischio diga, sia il rischio idraulico dell’alveo a valle». A fare probabilmente da ulteriore sprone all’attività inquirente, non solo la gravità dei danni patiti da privati, aziende agricole, allevatori e contadini, ma anche l’emergenza nell’emergenza che si è venuta a creare a Belmonte in Sabina. Nel piccolo centro, l’avaria per sommersione della stazione di pompaggio del centro idrico a servizio dell’acquedotto comunale e la conseguente mancanza di flusso nella rete di distribuzione, ha lasciato il paese senza acqua, con gravi ripercussioni anche igienico-sanitarie. Una casa di riposo isolata e senza acqua, con ospiti positivi al Covid, un’altra evacuata dall’Asl di Rieti e scuole chiuse.

La situazione
Intanto è arrivata una piccola boccata di ossigeno per il Reatino dopo l’ondata di piena.

Ieri ancora garage parzialmente allagati, cantine invase dall’acqua e taverne diventate piccole piscine. La sensibile riduzione della portata di rilascio delle acque dalla diga del Turano-Posticciola ha portato gli effetti attesi con fasi di stasi alternate ad altre di lento regresso della quota dell’acqua nelle varie aree alluvionate e del lago stesso di circa un metro. Dopo la fase culminante e più critica dell’emergenza si è fatta avanti anche la rabbia tra i residenti di quelle zone (Macelletto, area Annonaria, Piana Reatina, valle del Turano, Contiglianese) e di quelle vie maggiormente colpite dall’eccezionale flusso delle acque. Ci si rimbocca le maniche per aspirare e drenare l’acqua nella speranza che venga riconosciuto lo stato di calamità naturale da parte della Regione Lazio che permetta di attingere a fondi, ottenere rimborsi o usufruire di agevolazioni fiscali per un territorio messo letteralmente in ginocchio. Parallelamente in corso di quantificazione la stima dei danni oltre all’individuazione di eventuali responsabilità di soggetti pubblici o privati. Ieri una giornata trascorsa senza particolari interventi di soccorso, salvataggio o evacuazioni, con attività degli operatori della Protezione civile e dei vigili del fuoco limitate ad attività di controllo, verifica o sopralluogo oppure circoscritti alla somministrazione di pacchi di generi alimentari a quei nuclei familiari che non hanno ancora la possibilità di tornare ad una mobilità ordinaria.

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