Voragini, frane e allagamenti, 70mila romani a rischio: la mappa da Ponte Milvio ad Acilia

Il Campidoglio lancia il servizio di pronto intervento: entro 45 minuti dalla chiamata

Voragini, frane e allagamenti, 70mila romani a rischio: la mappa da Ponte Milvio ad Acilia
di Fabio Rossi
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Sabato 16 Dicembre 2023, 00:26 - Ultimo aggiornamento: 17 Dicembre, 12:16

Voragini, frane, allagamenti. Roma è una città costantemente soggetta al rischio idrogeologico, soprattutto in occasione delle sempre più frequenti ondate di maltempo “oversize”, che creano danni e mettono anche a rischio l’incolumità dei cittadini.

E il Campidoglio corre ai ripari, con un bando per affidare a un unico operatore privato il servizio di “pronto intervento per la mitigazione del rischio idrogeologico connesso alle criticità idrauliche, geomorfologiche e di dissesto del territorio di Roma Capitale”, per un importo di quasi un milione di euro.

Voragini e allagamenti, la mappa del rischio

L’accordo, di durata biennale a partire da 2024, prevede di affidare le operazioni da mettere in campo per evitare (o comunque rendere meno probabili) danni e gravi rischi dovuti alle piene dei fiumi e agli altri problemi geologici del territorio cittadino.

L’impresa vincitrice sarà obbligata, in caso di necessità, «ad attivare immediatamente le attività di pronto intervento, entro 45 minuti dalla chiamata, nell’intero arco delle 24 ore giornaliere, al fine di eliminare immediatamente lo stato di pericolo/insidia con l’esecuzione di idonee lavorazioni».


LE ZONE
La maggiore fonte di pericolo per la Città eterna è infatti legata alle piene del Tevere e dell’Aniene: sono 71.500 le persone che vivono in zone potenzialmente a rischio esondazione nella Capitale. Secondo l’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Centrale, i principali problemi arrivano dalla strozzatura di Ponte Milvio, che mette a rischio di esondazione anche il quartiere Flaminio e le aree i Tor di Quinto, del Foro Italico e della Farnesina. Altre aree a rischio elevato nell’area urbana di Roma sono quella della Tiburtina, fra San Basilio e Rebibbia, dove il pericolo arriva da possibili esondazioni dell’Aniene (e dove è presente un’area industriale), e alcune zone di Casal de’Pazzi e Montesacro.

Secondo uno studio realizzato dal Campidoglio e dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) nei municipi X e XI, che comprendono le zone urbanistiche di Ostia, Acilia, Infernetto e Ponte Galeria, sono invece localizzate «le aree di massima pericolosità idraulica legate ai canali di bonifica». Queste si estendono per una superficie di quasi tremila ettari, interessando una popolazione di quasi 58 mila abitanti. Nell’area metropolitana di Roma, complessivamente, il rischio idrogeologico tocca un territorio di 1.135 ettari, dove vivono e lavorano circa trecentomila persone: si tratta della più elevata esposizione d’Europa.


I CEDIMENTI
Le cartografie aggiornate mostrano poi le zone particolarmente esposte al rischio frane. I fenomeni più recenti sono stati nella collina di Monte Mario, a viale Tiziano, a Monteverde Vecchio e alla Balduina. L’Ispra ha inoltre censito le voragini che si aprono sul territorio urbano di Roma. Per voragini si intendono tutti gli eventi di grandi dimensioni metriche, sia di diametro che in profondità. I Municipi più colpiti sono il V, il VII e il II, soprattutto nei quartieri Tuscolano, Prenestino e Tiburtino ma anche il centro storico è colpito, in particolar modo nelle aree dell’Aventino, del Palatino e dell’Esquilino. Nella porzione occidentale di Roma il Municipio che conta più voragini è il XI seguito dal XII, Portuense e Gianicolense. Il dissesto idrogeologico mette in pericolo anche l’immenso patrimonio storico e monumentale dell’Urbe: secondo l’Ispra sono 270 i beni culturali romani in aree a rischio.
 

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