Rieti, Valle del Tevere tenta l'impresa:
ribaltare il 3-1 per volare in D:
aspettative e formazioni

Stefano Scaricamazza
di Renato Leti
2 Minuti di Lettura
Sabato 8 Giugno 2019, 09:52
RIETI – Per la Valle del Tevere è arrivato il giorno della verità, l’appuntamento decisivo con il sogno della serie D, con la storia. Alle 15.30 di domani, domenica 9 giugno, fischio d’inizio della finale di ritorno per la gara che deciderà una stagione: al Comunale di Forano arriverà quel Progresso di Castel Maggiore (Bologna) che domenica scorsa ha battuto per 3-1 i biancoblu al termine di un incontro decisamente sfortunato per Danieli e compagni. Un risultato che la Valle del Tevere potrebbe ribaltare a proprio favore segnando due reti ma dovendo fare molta attenzione a non subirne alcuna: dall’esito di questa partita dipenderà probabilmente anche il futuro della società in territorio reatino. Assenti per squalifica Macrì e Manga.

LE ASPETTATIVE
Stefano Scaricamazza, tecnico Valle del Tevere
«E’ l’ultima partita della stagione ed è la più importante, da ogni punto di vista. Dovremo fare una gara perfetta e siamo convinti di riuscirci: l’incontro di andata, pur negativo per quanto riguarda il punteggio, ha confermato sul piano del gioco che abbiamo tutte le capacità per ribaltare il risultato e conquistare quel titolo che la nostra società e tutti i suoi componenti meritano. A volte gli episodi possono pregiudicare un risultato, come accaduto domenica scorsa, ma questa volta ci auguriamo che non ci siano recriminazioni e che il nostro valore abbia il meritato riconoscimento. Arrivare al 9 giugno e disputare una finale non è da tutti e ne siamo orgogliosi: puntiamo alla vittoria e siamo consapevoli di poter tagliare il traguardo della serie D».

COSI' IN CAMPO
Valle del Tevere: Aniello, Paletta, Grizzi, Fiorentini, Bianchi, Nardi, Giurato, Gomez, Danieli, Hrustic, Passiatore. All. Scaricamazza
Progresso: Tartaruga, Bassoli, Di Giulio, Barone, Resta, Lodi, Grazioso, M.Rossi, F.Rossi, Karapici, Fiorini. All. Marchini
Arbitro: Renzi di Pesaro (Toce di Firenze e Spina di Palermo)
© RIPRODUZIONE RISERVATA