Las Vegas, Steve, Taylor, Jonathan e Sonny: quei perfetti sconosciuti diventati gli eroi della notte della strage

Las Vegas, Steve, Taylor, Jonathan e Sonny: quei perfetti sconosciuti diventati gli eroi della notte della strage
di Federica Macagnone
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Martedì 3 Ottobre 2017, 16:16 - Ultimo aggiornamento: 16:20

Steve, Taylor, Jonathan, Sonny. Perfetti sconosciuti che si accalcavano insieme ad altre 22mila persone sotto il palco per il “Route 91 Harvest Festival” di Las Vegas. Vite diverse e una passione in comune: il country, gli western boots e i cappelli da cowboy. Erano con amici e parenti per passare una serata in cui riecheggiavano nell'aria le note della quintessenza dell'America in un grande spiazzo sotto gli opulenti alberghi che si affacciano sulla Strip. Una festa interrotta alle 22.08, quando la voce del cantautore Jason Aldean si è confusa per qualche secondo con il rumore di quella scarica di proiettili provenienti dall'arma automatica imbracciata da Stephen Paddock, 64 anni, ex contabile in pensione, al 32° piano dell'albergo Mandalay Bay. Sotto quella pioggia rabbiosa muoiono 58 persone. Almeno 527 rimangono ferite. Una carneficina, la peggiore della storia degli Stati Uniti.

 

 


Diversi corpi rimangono sull'asfalto. Alcune persone non riescono a muoversi dopo essere state colpite. Chi scappa tra le lacrime e chi decide di restare, di fermarsi e di aiutare. Steve Keys, vigile del fuoco di Glendale, era al concerto quando è scoppiato il caos: quando ha visto una donna accanto a lui colpita da un proiettile, si è chinato e ha iniziato a praticarle un massaggio cardiaco mentre Paddock continuava a sparare dalla camera dell'albergo. Uno di quei proiettili impazziti lo ha colpito al petto, ma lui non si è fermato e ha tentato di tutto per salvare quella donna rimasta a terra. Steve se la caverà. Poche ore dopo, su Facebook, ha scritto di sentirsi fortunato, di stare bene e di pregare per gli eroi con i quali ha lavorato fianco a fianco.

Mike Cronk ha sfidato la scarica di proiettili per mettere in salvo il suo amico Ron, colpito al petto da tre proiettili. «L'ho trascinato sotto il palco e, insieme a una ragazza, abbiamo tentato di fermare il sangue - ha raccontato Mike che era a Las Vegas per festeggiare il suo 48° compleanno - Poi lo abbiamo portato fino a un camioncino che portava feriti in ospedale». Ron si è salvato, mentre uno dei quattro feriti che viaggiavano insieme a lui sulla vettura è morto durante il tragitto. «Io non sono un eroe - ha concluso Mike - Ma ce ne erano tanti là fuori con me».

Tra di loro c'erano sicuramente Taylor Winston, 29 anni, e il suo amico Jenn Lewis, che hanno cercato di salvare più vite possibili mentre Paddock continuava a scaricare la sua rabbia assassina: subito dopo la prima scarica di proiettili hanno aiutato alcune persone a superare una recinzione, poi l'hanno abbattuta consentono a tanti la fuga. Potevano andare via e invece hanno trovato un camioncino incustodito e con la chiave appesa e per due volte hanno fatto la spola dall'ospedale per portare i feriti più gravi. «Abbiamo cercato di aiutare facendo il meglio che potevamo fino a quando non arrivavano più ambulanze» ha raccontato Taylor. In due viaggi sono riusciti a trasportare oltre venti persone al Desert Springs Hospital Medical Center.

Lindsay Padgett e Mike Jay hanno messo a disposizione il loro furgoncino per trasportare le persone in ospedale. «Ci siamo resi conto che c'erano persone ovunque che avevano bisogno di aiuto e di barelle - ha raccontato Lindsay - Io e Mike ci siamo guardati e ci siamo detti. “Facciamolo”». I due hanno caricato cinque feriti e altre cinque persone che si occupavano di loro. «Eravamo arrivati a metà strada quando abbiamo visto le ambulanze. Ci siamo fermati e loro hanno caricato i feriti. Purtroppo uno di loro era morto».

Sonny Melton, infermiere 29enne di Big Sandy, nel Tennessee, è stat la prima vittima identificata. Era a Las Vegas con la moglie Heather quando sulle note di Jason Aldean è iniziata la carneficina. «Mi ha salvato la vita facendo da scudo con il suo corpo - ha racconto Heather a Wsmv - Mi ha afferrato e ha iniziato a correre. Era dietro di me quando è crollato. Voglio che tutti sappiano che uomo gentile e di grande cuore fosse».

Appena ha udito quei colpi, Kurt Fowler, padre di tre ragazzi dell'Arizona, ha scaraventato sua moglie Trina a terra e si è coricato sopra di lei per proteggerla. È stato colpito a una gamba e la sua tibia e il perone sono andati in mille pezzi. Gli amici hanno creato una pagina GoFundMe per aiutarlo con le spese dell'intervento chirurgico e la riabilitazione: in poche ore sono stati raccolti oltre 10mila dollari.

Il primo pensiero passato nella mente di Carly Krygier è stato quello di proteggere la sua bambina di quattro anni. «All'inizio ho pensato fossero fuochi d'artificio - ha raccontato alla Cnn - Ci ho messo qualche secondo per realizzare: ho messo la bambina a terra e mi sono coricata su di lei. Quando ho sentito che non sparava più, l'ho presa in braccio e ho corso verso l'hotel Tropicana. È stato un incubo, ma mia figlia è stata coraggiosa».

Jonathan Smith, 30 anni, era a Las Vegas per festeggiare il 43° compleanno di suo fratello Louis quando improvvisamente è stato travolto dalla folla che scappava.
In pochi attimi aveva perso nella ressa la sua intera famiglia ed è stato in quel momento che deciso di aiutare, sperando che i suoi familiari avessero trovato qualcuno che li avesse indirizzati fuori dal caos: Jonathan ha messo in salvo almeno 30 persone indicando loro la strada. Stava cercando di far nascondere due ragazze quando un proiettile lo ha colpito al collo: ha una clavicola fratturata, un nervo compromesso e un polmone malconcio e i medici stanno aspettando di rimuovere il proiettile perché hanno paura che l'operazione potrebbe causargli ulteriori danni. «Forse dovrò vivere con questo proiettile per il resto della mia vita - ha detto Jonathan - Non penso di essere un eroe e vorrei che qualcuno facesse la stessa cosa per me o per i miei familiari. Nessuno merita di perdere una vita durante una serata di festa».

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