Alluvione Emilia Romagna, la visita di Mattarella: dal soccorritore in canoa a chi ha sacrificato la casa, omaggio agli eroi del fango

Il capo dello Stato ringrazia i volontari, foto a sorpresa con gli studenti spalatori. Giuseppe, 93 anni, ha permesso di demolire la sua abitazione per rifare l’argine del fiume

Alluvione Emilia Romagna, la visita di Mattarella: dal soccorritore in canoa a chi ha sacrificato la casa, omaggio agli eroi del fango
di Alessia Marani, nostra inviata a Forlì
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Martedì 30 Maggio 2023, 23:09 - Ultimo aggiornamento: 31 Maggio, 08:26

dalla nostra inviata

FORLÌ Gli “eroi” del Capo dello Stato e della Romagna hanno il volto solcato dalle rughe del 93enne Giuseppe Parmiani, di Lugo, che alla sua età ha dovuto assistere all’abbattimento della sua storica dimora pur di permettere al sindaco Davide Ranalli di dare il via ai lavori per il ripristino dell’argine del Santerno crollato sotto la spinta prepotente dell’acqua. Hanno il sorriso del cinquantenne Alessandro Muratori, rappresentante di gelati, che nella notte in cui è venuto giù il finimondo a Cesena, nel buio più pesto, non ha esitato un attimo a salire sulla sua canoa per dirigersi verso una famiglia rimasta imprigionata in una cantina di via Ex Tiro a segno mettendola in salvo e strappando alla morte un giovane avvocato.

«Che inventiva», lo loda il Presidente.

Poi non ha smesso di aiutare gli altri, dopo essere entrato nel centro per l’assistenza alle vittime dell’alluvione messo su in fretta e furia dal sindaco Enzo Lattuca nella scuola Don Milani. Eroico il “canoista” come i quaranta studenti dell’Istituto tecnico Kennedy di Monselice (Padova) che ieri mattina insieme a quattro docenti sono saliti su un pullman armati di stivali di gomma, tute, pale e picconi, per dirigersi a Faenza a dare una mano. Angeli del fango, piccolo pezzo delle migliaia di persone che in queste due settimane dal disastro, si sono messe in marcia verso le zone più colpite dell’Emilia Romagna per aiutare chiunque ne avesse bisogno, spezzandosi la schiena tra melma, miasmi e zanzare. 


LA FOTO RICORDO
Anche a loro, ieri, il presidente Sergio Mattarella ha stretto le mani. I ragazzi del Kennedy posano per una foto ricordo con il Presidente della Repubblica, il sindaco di Faenza Massimo Isola e il governatore della Regione, Stefano Bonaccini che ha accompagnato il Presidente sui luoghi dell’alluvione. I futuri geometri sono sporchi di fango, gli abiti sono mangiati dalla polvere che ormai ricopre con la sua coltre sottile ogni centimetro della città. «Hanno visto coi loro occhi i rischi che si corrono se si fanno progetti non pensando alla sicurezza», dice il prof Luca Gusella al termine della loro spedizione giornaliera. Il Presidente? «Non sapevamo ci fosse, è stata una sorpresa».


VITE SALVATE
Mattarella assicura il proprio sostegno per la ricostruzione. Rompe il protocollo più volte, perché va incontro alla folla che lo accoglie, saluta la protezione civile, le forze dell’ordine, carabinieri, polizia, vigili del fuoco. Si ferma a parlare con gli ospiti sfollati della comunità di recupero dalle dipendente “Giovanni XXIII” di Faenza, devastata dall’acqua. Giuliana Biondi, operatrice della Croce Rossa, in piazza Saffi a Forlì gli stringe forte la mano quasi a non lasciarlo andare: «Presidente la nostra sede di Castrocaro Terme è andata distrutta completamente, ci aiuti», la sua preghiera. «Lo farò, non sarete soli».

Una volontaria della Misericordia gli dona una medaglia. Un agricoltore della Coldiretti gli porge un cesto di carciofi. I bambini issano su i cartelli, ovunque va si canta “Romagna mia”. Lui incoraggia: «Ce la farete». Si complimenta con Simone Micozzi, primo graduato dell’8° Reggimento Guastatori Folgore, originario di Tivoli (Roma), papà di due bambini di 10 e 13 anni, lui a nome di tutti i suoi commilitoni ringrazia e si mette sull’attenti. A Lugo il cuore del Capo della Repubblica va ai carabinieri del posto che hanno visto sommersa dall’acqua e dal fango anche la caserma di Sant’Agata sul Santerno. Il maresciallo Mario D’Alatri era passato casa per casa a evacuare le persone e chissà quante si sono salvate grazie a lui. Il comandante della Tutela Patrimonio Giuseppe De Gori, qui, ha seguito di persona il recupero del Rossini. A tutti Mattarella dice: «Grazie per quello che fate».
Alessia Marani

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