Santo del giorno oggi 7 marzo: Santa Perpetua e Santa Felicita, giovani madri gettate in pasto a cinghiali, orsi, leopardi e tori. La pietà degli spettatori: «Uccidetele con le spade»

Sono protettrici delle donne in gravidanza e delle madri

Santo del giorno oggi 7 marzo: Sante Perpetua e Felicita
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Martedì 7 Marzo 2023, 02:43 - Ultimo aggiornamento: 23:40

Santo del giorno oggi 7 marzo: Santa Perpetua e Santa Felicita. Sono le sante protettrici delle donne in stato di gravidanza e delle madri e fin dall'anno del martirio, il 203, a Cartagine sono fra le sante che godono di maggiore devozione mai diminuta nei secoli sia fra i cattolici sia fra gli ortodossi. Determinante il racconto della loro terribile morte avvenuta insieme a Saturo, catechista di Perpetua, e agli altri beati Revocato, Saturnino e Secondolo. Gli atti di Perpetua e Felicita, ampiamente diffusi in latino e in greco, rappresentano una delle opere cardine della martirologia. Prova ne è anche il motto augurale latino: "Perpetua felicitas".

Perpetua, 22 anni, di nobile famiglia, già madre di un bambino che ancora allattava, venne arrestata insieme a quattro compagni nella fede dal proconsole Minucio Firminiano perché aveva abbracciato la fede cristiana.

Il padre, pagano, nel tentativo di salvarle la vita, cercò inutilmente di convincerla ad abiurare. Nello stesso periodo nello stesso carcere era finita anche Felicita, ugualmente giovane sposa e incinta.

Secondo la legge romana la donne in stato di gravidanza non potevano essere sottoposte al martirio, ovvero si attendeva che partorissero per poi ucciderle mentre il neonato veniva affidato a famiglie pagane. Gli Atti raccontano che la preghiera di quel gruppo di detenuti facesse anticipare i tempi con Felicita che diede alla luce un bambino. 

Così Perpetua, Felicita e i quattro compagni cristiani finirino il marzo 203 insieme nell'area destinati a essere straziati dalle belve: un cinghiale, un orso e un leopardo. Per le due donne venne poi fatto entrare un toro dalle lunghe corna che cominciò straziarle: una scena terrificante perché nessuna ferita risultava mortale. Gli spettatori, mossi a pietà per quelle due giovani madri, chiesero che fossero uccise a fil di spada per evitare loro ulteriori sofferenze. Di questo martirio, oltre agli antefati ricavato dai diari delle due donne, vi sono numerose testimonianze dirette raccolte in parte nella Passione di Perpetua e Felicità. Sono citate anche in omelie di San'Agostino.

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