«Paga la droga o prepara la carrozzella», arrestato a Latina dopo le minacce e il sequestro di persona

«Paga la droga o prepara la carrozzella», arrestato a Latina dopo le minacce e il sequestro di persona
di Laura Pesino
3 Minuti di Lettura
Venerdì 15 Dicembre 2023, 12:10

L'INCHIESTA

Tentata estorsione, sequestro di persona, costrizione a commettere reato usando violenza e minaccia con l'utilizzo di armi. Per queste accuse sono a vario titolo indagate due persone nel capoluogo: un ragazzo di 19 anni, Fabrizio Giovannelli, detto "Pabù", e una donna di 39. Il primo finito agli arresti, la seconda destinataria di un provvedimento di divieto di avvicinamento alla vittima, mentre un terzo uomo è stato in realtà già arrestato nei giorni scorsi in flagranza.
Il bersaglio è invece un 22enne, tenuto segregato in un appartamento per ore, malmenato, preso a cinghiate, minacciato di morte e rapinato del suo cellulare affinché non potesse chiedere aiuto. L'episodio risale allo scorso 26 novembre, all'interno di un condominio di viale Nervi. All'apparenza sembrava trattarsi di una lite. Un giovane aveva cercato di allontanarsi in fretta da uno degli appartamenti della palazzina, ma per le scale era stato bloccato e malmenato da un uomo che gli aveva poi sottratto il telefono cellulare. Al loro arrivo i carabinieri avevano raccolto la testimonianza del ragazzo e rintracciato poco lontano un 36enne che aveva ancora in mano il cellulare rubato poco prima.
Quest'ultimo, identificato come Pietro Luigi Bortolin, era stato quindi arrestato in flagranza di reato per rapina, ma la vicenda era ancora tutta da chiarire e ricostruire. Gli accertamenti dei carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Latina sono andati più a fondo e hanno scoperto uno scenario ben più inquietante.
Quando quel pomeriggio di novembre il 22enne, aiutato da una ragazza, ha allertato il 112 per chiedere aiuto, era in realtà appena sfuggito da un sequestro. Un gruppo di persone di sua conoscenza, tutte residenti nella palazzina di viale Nervi, sotto la minaccia di un'arma, lo aveva condotto nell'appartamento messo a disposizione dalla donna tenendolo chiuso per quattro ore senza possibilità di uscire.
Al giovane chiedevano con insistenza e violenza di consegnare una somma di denaro per saldare il debito maturato per l'acquisto di droga: 650 euro iniziali, saliti poi a oltre un migliaio. Il 19enne Pabù, che gli aveva venduto 50 grammi di hashish all'inizio del mese di novembre, lo aveva avvertito: «Fai il serio altrimenti inizia a preparare la carrozzella».
Nei giorni successivi la vittima era stata avvisata che il debito maturato era già salito a mille euro e la situazione sarebbe peggiorata ancora se non si fosse affrettato a pagare. Il 22enne non aveva alcuna possibilità di pagare e così per diversi giorni aveva evitato di farsi vedere in giro vicino al condominio, ma il 26 novembre, appena rientrato a casa, era stato prelevato e condotto nell'appartamento di viale Nervi e qui era rimasto sotto tiro dei due aguzzini che non avevano esitato a mostrargli delle mazze di ferro per intimorirlo.
Era stato colpito ripetutamente con schiaffi e pugni e poi con una cinghiata su un fianco. L'intento era quello di ottenere con ogni mezzo il denaro e per questa ragione il più giovane gli aveva intimato di commettere un furto, quella stessa notte, all'interno di un cantiere, per rubare attrezzature da consegnare a un'acquirente che era pronto a pagare.
Proprio in quel frangente il 22enne è riuscito però a scappare dall'appartamento, rincorso da Bortolin, percosso e rapinato del telefono. La storia è stata ricostruita grazie anche ad altre testimonianze che hanno permesso ai militari di dare riscontro ai racconti della vittima. Così per il 19enne è scattata una misura cautelare in carcere mentre per la donna una misura di divieto di avvicinamento alla vittima e un divieto di comunicare con qualsiasi mezzo.
Laura Pesino
© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA